Herro: La mia prestazione? Devo tutto a Butler, i compagni e il coach
Herro: Penso che qualcuno abbia detto che la mia apertura di braccia era troppo corta per giocare in NBA…”
Tyler Herro è l’uomo del giorno in casa dei Miami Heat. Il rookie da Kentucky ha guidato i suoi al successo in gara 4 della finale di Eastern Conference aggiornando a quota 37 punti il record per un atleta al primo anno della franchigia della Florida.
Nel suo commento però, Herro preferisce parlare sopratutto delle persone che lo stanno accompagnando nella prima stagione della sua carriera.
“Senza la fiducia del coach, e di tutti i miei compagni, dal primo all’ultimo, non avrei mai fatto una prestazione del genere. Dal giorno in cui sono arrivato a Miami, Jimmy Butler mi ha preso sotto la sua ala e spiegato cosa fare e cosa non fare. E continua a farlo, è un fratello maggiore, senza di lui probabilmente non avrei giocato allo stesso modo quest’anno….Non cerco di forzare, ma di fare sempre la giocata giusta, stanotte è toccato a me, ma può capitare ad ognuno dei miei compagni”
Solo alla fine il rookie si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Continuerò a scommettere su me stesso. Per tutta la vita ho incontrato detrattori, gente che non credeva nel mio talento….Penso che qualcuno abbia detto che la mia apertura di braccia era troppo corta per giocare in NBA…”