Grazulis: A Trento per mettere in campo le motivazioni e la mentalità della World Cup

L’ala grande protagonista della FIBA World Cup con la sua Lettonia da martedì tornerà ad allenarsi con la Dolomiti Energia: «Non vedo l’ora di conoscere i nuovi compagni e inserirmi nel percorso tecnico di una squadra con chimiche e identità in evoluzione»

Uno storico quinto posto, una FIBA World Cup vissuta da grandissimo protagonista, l’orgoglio di trascinare una nazione piccola ma innamorata del basket come la Lettonia a giocarsi le medaglie con le grandi potenze mondiali: Andrejs Grazulis ora vuole tornare a vivere e far vivere emozioni e vittorie anche con la Dolomiti Energia Trentino. Nella sua seconda stagione a Trento, l’ala lettone classe ’93 sarà chiamato a ricoprire un ruolo chiave nelle rotazioni di coach Paolo Galbiati e negli equilibri della squadra bianconera.


ANDREJS GRAZULIS (Ala DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): «Intanto ci sono le buone sensazioni del ritorno a Trento con la mia famiglia. Ora ho qualche giorno di riposo e da martedì mi tufferò con entusiasmo in questa nuova avventura, la cosa importante per me dev’essere riuscire a restare pronto e concentrato dopo le tante emozioni vissute al Mondiale e i lunghi viaggi per rientrare dall’Asia prima in Lettonia e poi qui a Trento. La gente che ci ha accolti a Riga ci ha emozionati tutti, anche se da un certo punto di vista non pensavamo di meritarci tutto quel festeggiamento e quell’affetto: siamo contenti di aver raggiunto il quinto posto, è un risultato storico per il Paese, ma allo stesso tempo abbiamo tutti il rammarico di quella sconfitta in volata contro la Germania ai quarti di finale. Però in un certo senso quel momento con la gente al nostro ritorno è stato anche un ringraziamento ai tanti tifosi lettoni che hanno raggiunto l’Indonesia e le Filippine per sostenerci dal vivo nel percorso Mondiale. In alcune partite è sembrato quasi di giocare in casa. Ora non vedo l’ora di ripartire con la Dolomiti Energia: non sarà difficile, credo, trasferire le motivazioni e la mentalità che ho messo in campo con la mia nazionale anche nel club. Ci sarà invece ovviamente da conoscere i nuovi compagni e da inserirmi al meglio nel contesto tecnico di una squadra che sta lavorando per trovare nuove chimiche e identità rispetto allo scorso anno: tra i miei compagni di reparto conosco bene Mattia Udom, meno invece Biligha e Cooke, mentre ho avuto la fortuna di giocare già con Davide Alviti che sono sicuro sarà un giocatore importante per noi. Da martedì tornerò a dare tutto in palestra per preparare al meglio una stagione lunga e ricca di sfide come quella che ci aspetta».


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