Gianni Petrucci: Come pensare ora ad una ripresa? Per fermare attendo Governo e Coni

Gianni Petrucci, presidente della FIP: Io sono sereno perché so benissimo di essere criticato dal 98% di chi si esprime sui social, ma il mio riferimento è a chi è dentro il mio mondo e investe

Lunga intervista per Gianni Petrucci, presidente della FIP, con Tuttosport e Piero Guerrini. Ecco alcuni passaggi: «Siamo nel bel mezzo di una catastrofe mondiale. Io, che sono cattolico anche se peccatore, seguo la Messa delle 7 e recito il Rosario. Come possiamo fare previsioni di alcun tipo, soprattutto di sport? Non vedo come si possa pensare ad una ripresa in questa tragedia».

SUL CAMPIONATO LBA

«Ascolterò le proposte delle leghe (LBA e A2). La Serie A ora ha un presidente con esperienza e capacità straordinarie. Conosco dai tempi del calcio Umberto Gandini, è uno dei migliori. Lui stesso ha detto che in primo luogo bisogna preparare la stagione futura. Per fermare aspetto soprattutto un segnale dal Governo e dal CONI».

SUL SUO RUOLO

«Invito i dirigenti a riflettere sul fatto che senza le prestazioni dei campioni, forse non esisterebbe neanche la base. E viceversa. Io sono sereno perché so benissimo di essere criticato dal 98% di chi si esprime sui social, ma il mio riferimento è a chi è dentro il mio mondo e investe».

SUL FUTURO

«Vedremo quali interventi finanziari garantirà lo Stato e quali saranno i nostri, che ci saranno. Il 15 aprile convoco un Consiglio Federale per analizzare la materia. Sul nostro bilancio, che contemplava la partecipazione al Preolimpico, la mancata disputa peserà in termini di sponsor. Il segretario Bertea ha oggi una conferenza con FIBA per analizzare la situazione dell’Europeo 20201 in cui ospiteremo un girone a Milano. In presenza di Olimpiadi, potrebbe avere meno appeal, anche per FIBA»

SUI CAMPIONATI

«Aspetto le proposte delle leghe, e mi chiedo quanto sarebbe contenta la Virtus Bologna di un eventuale scudetto in questa situazione. Per i numeri di partecipanti ai campionati attendo le decisioni del club».

SULLE ITALIANIZZAZIONI

«Con DiVincenzo siamo un po’ indietro ma grazie al grande lavoro di Salvatore Trainotti ce la faremo. E stiamo premendo con FIBA perché Banchero sia italiano a tutti gli effetti, anche se siamo stati sfortunati visto che avevamo appuntamento in consolato. In fondo lo diventa, dunque lo è dalla nascita, non conta che noi lo si chieda solo dopo i suoi 17 anni».