Gianmarco Pozzecco: Questi numeri mi rendono felice ma i giocatori restano i veri protagonisti

Il coach del Banco di Sardegna Sassari sulla sfida con Trento: Credo che in realtà McLean e Coleby non siano così diversi

Questa mattina, nella Club House societaria, coach Gianmarco Pozzecco ha incontrato i giornalisti di televisione, carta stampata e agenzie in vista della sfida di sabato contro Trento. Al PalaSerradimigni Devecchi e compagni affronteranno l’Aquila nella sfida della terza giornata di ritorno del campionato LBA.

“Abbiamo visto il calendario e sappiamo che domani si giocheranno partite importanti ma siamo focalizzati su noi stessi, la classifica è soddisfacente già oggi e non abbiamo la necessità impellente di migliorarla. Siamo competitivi, i ragazzi dimostrano grande fame ma sappiamo che dobbiamo affrontare Trento e deve essere la nostra unica preoccupazione, come ogni volta che scendiamo in campo”.

All’andata avevate strappato la vittoria al termine di una sfida ostica…

“All’andata come sapete non ho visto gli ultimi cinque minuti perché espulso ma ho visto il mio staff tecnico condurre una partita complicata, ricordo due bombe che furono decisive, una di Spissu e una di Jerrells. La vittoria fu un capolavoro del mio staff che avevano condotto alla perfezione il finale di partita, noi siamo cresciuti rispetto a quella sfida soprattutto per le certezze che abbiamo: sappiamo cosa vogliamo e dove vogliamo andare. C’è questa consapevolezza che per costruire qualcosa di importante deve esserci la voglia di stare insieme, condividere il campo e finora abbiamo sfruttato al meglio l’opportunità di crescere insieme.

Che avversario è l’Aquila Basket?

“Trento è una squadra che quando inizia a giocare fisicamente può mettere in difficoltà chiunque. Adesso c’è Alessandro Gentile che è determinante, automaticamente condizionante in modo positivo per la squadra come ogni giocatore forte che si rispetti. Sono una squadra pericolosa che, per come è costruita con tanti italiani, mi piace molto poi gioca l’EuroCup che è competizione complicata, ha vissuto delle difficoltà oggettive ma ha dimostrato di essere forte vincendo partite toste”.

Coach, attualmente ha pareggiato il numero di vittorie dello scorso anno…

“Questi numeri mi rendono felice ma i giocatori restano i veri protagonisti, io come voi sono un fortunato spettatore che assiste a un dato statistico importante, si parla dell’80% di vittorie che è clamoroso. Sono contento per loro, ne sono felice: vedo i ragazzi che stanno bene insieme e se lo meritano. Per me oggi poter vedere i miei giocatori vivere le stesse gioie che ho vissuto io è ciò che mi gratifica di più”.

Come procede l’inserimento di Coleby?

“Con lo staff eravamo consapevoli che non fosse facile sostituire un giocatore come Jamel che, oltre all’aspetto tecnico, riuscisse a mantenere l’atmosfera nello spogliatoio e la prima cosa che mi ha colpito di Dwight è proprio questo grande sorriso che ha. Giocare a pallacanestro deriva da come sei come persona, in campo non va il giocatore ma l’uomo e volevamo un giocatore che avesse l’entusiasmo di giocare in questa squadra: all’inizio non sarà semplice adeguarsi ai nostri equilibri e avrà bisogno di tempo ma sono sicuro che riuscirà a breve a entrare in questi meccanismi ben definiti. Lo vedo entusiasta di essere qui. Credo che in realtà McLean e Coleby non siano così diversi, sono due giocatori di squadra uno per esperienza e uno per energia: Jamel è un ottimo rimbalzista offensivo per lettura, Dwight ha la stessa caratteristica per atletismo, forza fisica ed energia. Sono giocatori complementari con Miro, Dwayne Paulius e Daniele; sicuramente Dwight è una pedina che aumenta il nostro bagaglio tecnico per i lunghi”.