Gherardini: Un modello di Financial Fair Play per l’Euroleague, la parola magica è sempre equilibrio
“Fare EuroLeague non è semplice, bisogna fare investimenti ma si può fare buona EL senza spendere cifre pazze”
Maurizio Gherardini ha concesso una lunga ed interessante intervista agli amici di Backdoor Podcast, in cui ha parlato sia del ‘suo’ Fenerbahce che del futuro dell’Euroleague.
Qui riportiamo alcuni passaggi sulla questione Euroleague, con il video integrale alla fine.
“Non sono d’accordo sul fatto che devi per forza spendere cifre pazze, però si deve sapere che per fare EuroLeague ci vuole comunque un budget minimo di un certo tipo e la tranquillità di poter gestire questi grandi investimenti. Per gestire trasferte molto pesanti, è un fatto da mettere in conto. Gran Canaria è a mio avviso un caso molto particolare nella geografia nel basket di EuroLeague. Credo abbiano fatto una scelta ponderata e intelligente. L’esempio dell’ultima annata in cui hanno rischiato la retrocessione in LEB Oro è la dimostrazione che per fare l’EuroLeague hai bisogno di gran numeri nel budget. Il minimo richiesto è sui €7.000.000, non è impossibile da raggiungere. Ma bisogna avere la tranquillità di un roster di un certo tipo: ora come ora non si vedono squadre con meno di 13-14 giocatori in rosa per gestire EL e lega domestica e tutto il resto della logistica. Dispiace per Gran Canaria, però la verità è che alla fine è un caso molto particolare. Credo che abbiano scelto con la testa. Per EuroLeague dispiace perché Gran Canaria si era meritata sul campo la possibilità di giocare, ma non credo che ci siano altre realtà così condizionate dal punto di vista geografico. Fare EuroLeague non è semplice, bisogna fare investimenti ma si può fare buona EL senza spendere cifre pazze”.
L’impressione dall’esterno è che le uscite siano decisamente superiori alle entrate.
“In EuroLeague c’è desiderio di provare a cambiare le cose. Non tocca a me anticipare niente, ma in quanto membro della commissione di lavoro posso dire che stiamo studiando un nuovo modello di Financial Fair Play che presenteremo molto presto a tutti i club. Dobbiamo cercare di puntare verso modelli gestionali sempre più sostenibili, senza magari impedire come fa l’NBA alle squadre che vogliono spendere di spendere. Alla fine, questo è il segreto delle leghe americane, non solamente nel basket: si cerca di puntare alla sostenibilità del progetto e portare le squadre in questa dimensione a essere più vicine nel gap gestionale che le contraddistingue. Il tema di una maggiore sostenibilità delle squadre di EL è sul tavolo, è una questione che sta a cuore a tutti i club, che verrà portata avanti spero in maniera decisa nei prossimi mesi. Confermo che siamo molto attenti a questo aspetto del problema: non puoi pensare di andare avanti sviluppando un ecosistema che produce solo perdite importanti. La parola magica è sempre equilibrio”.