Germani Basket Brescia,David Moss: Brescia è un posto molto speciale ed una vera famiglia

Ecco le parole di capitan David Moss nella rubrica #Askto sulla pagina Facebook della Leonessa

Come di consueto da qualche sabato a questa parte la Germani Basket Brescia sulla propria pagina Fb ha coinvolto i propri tifosi con il capitano David Moss che veste la canotta della Leonessa dall’anno della promozione in A1.

«È bellissimo essere qui con tutti i tifosi. È un momento delicato per tutti, molti stanno affrontando sfide ed esperienze difficili. Vorrei dedicare un pensiero a tutti coloro che sono stati colpiti, le cui vite sono state drasticamente modificate. Inoltre, vorrei inviare le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso un familiare, un amico o semplicemente qualcuno che era vicino al proprio cuore». Queste le prime parole del capitano della Leonessa

«Dopo 4 anni trascorsi qui mi sento molto vicino a questa città sotto punti di vista. E poi mio figlio è di Brescia, voglio stare più vicino possibile a lui. Per fortuna, lui sta bene, così come la mia famiglia: è pieno di curiosità e di gioia, anche in questo momento difficile. Senza di lui le mie sensazioni sarebbero differenti». Sul suo legame con Brescia 

 «Da quando non c’è più, ho visto tanti video di lui che parlava in italiano o in spagnolo, perfino in sloveno! Anche per questo, mi sono detto che devo parlare di più in italiano.Quando sono arrivato in Italia (era la stagione 2007-2008, ndr), ero circondato da giocatori che parlavano solo inglese. Da compagni di squadra come Brandon Brown o Shaun Stonerook ho sentito solo parlare inglese. Anche gli allenamenti si svolgono in inglese, quindi ho sempre pensato che bastasse. Quando sono tornato in Italia, però, il mio approccio per parlare italiano è diventato più serio. Ho studiato un po’ di più, ogni giorno provo a fare pratica per essere più chiaro. E poi mio figlio è italiano, anche in futuro vorrei capire sempre quello che mi dice». Su Kobe Bryant e il rapporto con la lingua italiana

«Mi manca davvero tanto. Sto facendo del mio meglio per rimanere in forma e restare in buona salute. La pallacanestro è la mia passione principale. Senza il basket, però, altre mie passioni stanno crescendo, perché ho più tempo libero per poterle praticare. La fotografia, ad esempio, mi dà la possibilità di conoscere meglio come vivono le persone in questo periodo particolare». Sulla pallacanestro giocata commenta così e sulle sue passioni extrabasket

«Finché avrò voglia di andare in palestra e allenarmi come i giovani, di fare i training camp, di dormire insieme a un compagno di squadra, allora è giusto continuare a giocare. Quando non avrò più piacere di fare queste cose, allora capirò che è il momento di smettere. Avevo detto che il mio sogno era quello di smettere a 40 anni, magari potrei arrivare a 42. In questo periodo senza basket mi sento comunque bene, perché ho molto tempo libero. Per tanti anni ho pensato di non poter vivere senza basket: ora mi rendo conto che ci sono tante attività che mi interessano. Giocare fino a 40 anni per me vorrebbe dire festeggiare i 20 anni di professionismo, un traguardo a cui non pensavo di poter arrivare». Sul suo stato fisico e su quando si ritirerà. 

«Una delle cose che mi ha convinto a continuare qui è stata la presenza di coach Esposito. Mi piace il suo approccio al basket: lo scorso anno mi ha presentato una sfida, quella di crescere ulteriormente di livello. Questo mi piace e mi dà lo stimolo a giocare ancora, così come il fatto di poter disputare l’EuroCup. E poi ci sono Brescia e i suoi tifosi: ricordo il mio grande desiderio di giocare al PalaLeonessa e ora questo è diventato possibile». Sul legame con il club e i tifosi 

«Quest’anno avevamo un bel gruppo, abbiamo imparato a conoscerci bene e sarebbe importante poter confermare il gruppo anche la prossima stagione. So che il basket è un business, ma mi piacerebbe avere un’altra opportunità per giocare ancora insieme ai compagni che avevo quest’anno e provare a migliorare ancora. II mio sogno è che tutto torni nella normalità, con i tifosi a seguire le partite. Questo momento rischia di cambiare tutto, ma è molto importante rimanere fiduciosi». Sulla stagione 2019-20 e sul futuro