Gandini: “Professionismo richiede requisiti non solo economici. Licenza non è posto garantito”
Il presidente LBA ha parlato del suo piano per il futuro della Serie A al Corriere dello Sport.
Intervista sul Corriere dello Sport per Umberto Gandini, presidente della LBA, che ha parlato della sua proposta per cambiare la Serie A a partire da un sistema di licenze, anticipata negli scorsi giorni a Meet the Best.
“È un sistema che già esiste nel calcio, e nel basket in Germania e Spagna, è come se uno prendesse una patente: per fare una attività da professionista bisogna avere una serie di requisiti. Oggi abbiamo una serie di vincoli economico-finanziari, ma nel calcio e nel campionato tedesco e spagnolo di pallacanestro bisogna avere anche altre caratteristiche: una struttura organizzativa, figure chiave come un direttore generale, un d.s. con licenza, un responsabile della comunicazione, uno del marketing, un team manager. Insomma, quello che dovrebbe essere la normalità, e che in alcuni casi da noi lo è, va codificato in una serie di regolamenti. Ma non parlo di franchigie, non sarebbe un posto fisso: semplicemente, per stare in A servono delle determinate caratteristiche (…) Noi ad aprile presenteremo al Consiglio Federale le regole di ammissione. Già da allora chi punta alla A saprà che dovrà mettersi in regola. Se non ci dovesse riuscire, per me non sale in A: quello che accadrà poi, e le conseguenze, lo decideremo nel Consiglio Federale. Se tutti, federazione e leghe, dovessero essere d’accordo, è chiaro che giocheranno solo quelli che rispondono a questi requisiti: 12, 14 o 16 squadre, lo vedremo. Queste regole studieremo se potremo applicarle già nel 2021-22 o nel 2022-23. Io ho espresso quello che penso, ma è chiaro che deve andar bene a tutti i membri della Lega”, ha detto Gandini. Secondo il Corriere dello Sport, vi sarebbero sei o sette società “già oggi in difficoltà economiche” contrarie alla proposta del presidente LBA.
Fonte: Corriere dello Sport.