Gallinari, con l’abbassamento del Salary Cap si complica la conferma ai Thunder?

Il Gallo ha fatto benissimo nella sua prima stagione a OKC, ma per massimizzare i suoi guadagni probabilmente dovrà guardare altrove....

La pandemia sta provocando ingenti danni economici anche a tutti gli sport professionistici, NBA compresa.
Per quel che sappiamo ad oggi, la stagione 2019/20 potrebbe anche non riprendere, uno scenario che tutti stanno cercando di evitare proprio perchè sarebbe una vera catastrofe dal punto di vista economico.
Le proiezioni del Salary Cap Pre coronavirus erano di circa 115 milioni, con la temuta soglia della luxury tax a quota 139.
Le stime dipendono dai guadagni totali della lega, quindi meno soldi significa anche avere un Salary Cap inferiore per la stagione successiva. Di quanto non possiamo ancora saperlo, l’unica certezza è che non saranno i 115 milioni su cui i vari team stavano programmando il futuro prima della pandemia.
John Hollinger, in un recente articolo per The Athletic, ha parlato di come condizionerebbe i vari team un Salary Cap allo stesso livello di questa stagione, quindi 109 milioni circa (132 circa per la luxury tax). L’articolo nasce dal fatto che diversi executive NBA avrebbero proposto questa strada per evitare un brusco calo in una sola stagione, e per spalmare le perdite nel corso di più anni.

Particolarmente interessante la sua considerazione su Danilo Gallinari, che sarà Free Agent a fine stagione.
“Se i Thunder avessero intenzione di confermare Danilo Gallinari a un prezzo compreso tra i 20 e 25 milioni di dollari, un salary cap più basso complicherebbe di molto i loro piani. Non sarebbe impossibile, ma di sicuro più difficile. Utilizzare la Mid Level, confermare Gallinari e Nerlens Noel spingerebbe il team ben oltre la luxury tax”
Se Gallinari dovesse andarsene invece i Thunder avrebbero ampio spazio sia per trattenere Noel che per usare tutti i soldi delle loro eccezioni”

Quest’anno i Thunder pagheranno la Luxury Tax per la quinta volta nelle ultime 6 stagioni (…..), e, tutto considerato, è presumibile che l’anno prossimo il team decida di non esporsi alla ‘repeater luxury tax’ per un roster che molto probabilmente non risulterebbe competitivo ai massimi livelli.