Fournier non ritratta: Quello che ho detto è un fatto

Non sono giorni tranquilli per la nazionale francese nel cordo dei Giochi Olimpici

Non sono giorni tranquilli per la nazionale francese nel cordo dei Giochi Olimpici. Dopo aver perso nettamente contro la Germania, sconfitta che non ha impedito loro di raggiungere i quarti di finale, Evan Fournier non si è trattenuto davanti ai microfoni della zona mista.


Il giocatore francese, arrabbiato per la mancata vittoria, ha chiarito cosa gli passava per la testa: “Ci sono mancate molte cose. Esecuzione, chiarezza nel gioco e su ciò che vogliamo fare. Penso che abbiamo sbagliato tutto. A livello difensivo, si permette ai due migliori giocatori di avere spazio, e non è possibile. Non puoi permettere ai loro due migliori giocatori di segnare la metà dei punti. È impossibile.


Mancano i punti di riferimento. Oggi la miglior difesa è ancora l’attacco. Non è più il gioco degli anni ’90 o 2000, in cui si poteva difendere a metà campo. La pressione è essenziale per l’equilibrio del gioco e per la transizione, soprattutto contro una squadra forte in questo campo come la Germania”.


La reazione di Collet non si è fatta attendere, con un comunicato pieno di rimproveri al suo giocatore per aver reso pubblico il suo pensiero: “Evan non rappresenta tutta la squadra. È una dichiarazione deplorevole, parole inaccettabili. Ha il diritto di pensarlo, ma non di dirlo pubblicamente. Quando siamo in una competizione di questa importanza e vogliamo essere parte di una squadra, dobbiamo avere un certo comportante. Un conto è che venga a dirlo a me, ma che lo dica in questo modo non è accettabile”, ha detto.


Ma Fournier non si è tirato indietro: “Quello che ho detto è un fatto. Non sono una persona che reagisce rapidamente per fare dichiarazioni alla stampa per dire qualcosa. Quello che ho detto vale per tutta la squadra. Quando perdiamo palloni, quando tiriamo da 15 metri, quando non abbiamo equilibrio, questo alimenta le altre squadre in transizione e in contropiede. Dobbiamo migliorare il nostro attacco: non possiamo accontentarci di come giochiamo ora offensivamente e aspettarci una medaglia”.


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