EuroLeague: una opzione è chiudere la stagione giocando in una sola città 78 partite

Le parole di Ed Scott, braccio destro di Bertomeu, a El Pais. Tra le ipotesi quella anche di finire la stagione nella prima metà di luglio

La EuroLeague non vuole saperne di alzare bandiera bianca ed ha come obiettivo quello di completare la stagione, anche arrivando a terminarla nei primi 15 giorni di luglio.
Queste le parole a El Pais di Ed Scott, direttore delle operazioni di EuroLeague Basketball e braccio destro di Jordi Bertomeu.

Queste le sue parole a EL Pais

La prima opzione è completare la stagione rispettando l’attuale calendario con le squadre che giocano nei loro palazzi e con lo stesso programma già stilato, se ci saranno abbastanza settimane.

La seconda opzione è quella di giocare tutte le partite con un numero maggiore di doppi turni.

La terza opzione, se per motivi sanitari o di spazio non sia possibile giocare nei 18 palazzi delle squadre, è quella di giocare tutti gli incontri in uno o due palazzi di una sola città.

Quarta opzione cambiare il format della competizione per chiuderla in maniera più rapida.

Scott ha aggiunto che questo sarebbe il piano.

I giocatori, gli allenatori e gli altri interessati avranno tre giorni per tornare nelle rispettive squadre. Fare 14 giorni di quarantena obbligatori e poi una volta completati, fare una “preseason” di due settimane per arrivare in condizioni fisiche idonee per ricominciare la competizione.

Ci servirebbe circa un mese per garantire la salute di tutti gli sportivi.

Stiamo valutando più mercati dove sia possibile riunire le squadre e giocare partite ad orario simile ad Eurobasket o un Mondiale. Se dovessimo disputare tutte le partite servirebbero almeno due palazzi. In Europa ci sono più palazzi con infrastrutture sufficienti sia a livello di impianti che di hotel per permetterci questo tipo di formato. Ma nessuna città è stata scelta

Tra le opzioni Istanbul, Mosca o Atene.

Lo svantaggio della ‘concentrazione’ è l’aumento dei costi però sarebbe più facile controllare tutti i partecipanti anche a livello sanitario limitando i contatti con persone terze” ha continuato Scott.

La stagione dovrà però ripartire non al più tardi di fine maggio.

L’annata ricomincerebbe poi a giugno con la fine nella prima quindicina di luglio.

Nel caso più estremo avremmo bisogno di cinque settimane per completare la competizione” ha continuato Scott.

L’ultimo Eurobasket e l’ultimo Mondiale si sono disputati in tre settimane con un totale di 76 partite e 92 partite.
All’EuroLeague per finire servirebbero 78 incontri.

A riportarlo El Pais.