EuroLeague Playoffs 2025 | Panathinaikos-Anadolu Efes, la preview

EuroLeague Playoffs 2025 | Panathinaikos-Anadolu Efes, la preview

I playoff di Eurolega si accendono: Panathinaikos ed Efes aprono una serie dal sapore speciale

Martedì 22 aprile 2025, alle ore 20:30, l’OAKA di Atene sarà teatro di Gara 1 tra il Panathinaikos AKTOR Athens, terza forza della regular season, e l’Anadolu Efes Istanbul, qualificatasi come sesta ma protagonista di un finale di stagione travolgente. È una serie di grande livello in questi playoff, e non solo per motivi tecnici. In panchina si affrontano Ergin Ataman e Luca Banchi, due visioni differenti del basket ma uniti da una profonda conoscenza reciproca. Per Ataman, soprattutto, è una sfida contro il suo passato: con l’Efes ha scritto pagine di storia, conquistando due EuroLeague consecutive (2021 e 2022) e creando una delle dinastie recenti più riconoscibili del basket europeo con Real Madrid, Cska e Olympiacos.

Sarà una serie lunga, incerta, e molto più equilibrata di quanto le classifiche potrebbero suggerire. Da una parte, la forza del fattore campo dell’OAKA e un attacco esplosivo. Dall’altra, una squadra turca che ha trovato la sua identità nelle ultime settimane, arrivando ai playoff con otto vittorie consecutive e un entusiasmo ritrovato.

A dirigere l’incontro sarà Ilija Belosevic in qualità di crew chief, assistito da Mehdi Difallah e Arturas Sukys.

Dove vederla in tv

La partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport e in streaming su DAZN.

Calendario della serie

  • GARA 1 – 22 aprile: PANATHINAIKOS-EFES ISTANBUL
  • GARA 2 – 24 aprile: PANATHINAIKOS-EFES ISTANBUL
  • GARA 3 – data da confermare: EFES ISTANBUL-PANATHINAIKOS
  • GARA 4 – data da confermare: EFES ISTANBUL-PANATHINAIKOS *
  • GARA 5 – data da confermare: PANATHINAIKOS-EFES ISTANBUL *

Precedenti stagionali: una vittoria per parte, due storie opposte

Nella regular season le due squadre si sono spartite i successi, ma con modalità completamente diverse. L’Efes si era imposto con autorità a Istanbul nel Round 13, rifilando un pesantissimo 93-67 e dominando fisicamente e mentalmente una squadra greca ancora in cerca di certezze. I turchi avevano firmato anche un record societario con 8 stoppate e nonostanto uno dei peggiori Larkin della stagione.

La rivincita è arrivata ad Atene a fine febbraio, nel Round 26, ed è stata una dimostrazione di forza totale del Panathinaikos. Finì 104-89, ma il punteggio non racconta fino in fondo lo show personale di Kendrick Nunn, autore di 36 punti, con 30 solo nel secondo tempo, e un 7/10 da due, 5/11 da tre, 7/7 ai liberi. Accanto a lui, in grande spolvero anche Juancho Hernangomez, Kostas Sloukas e Cedi Osman (altro ex), tutti in doppia cifra e decisivi nel creare spazi e continuità offensiva.

Da notare che entrambe le squadre hanno costruito la propria stagione in casa: il Panathinaikos ha un record casalingo di 14-3, mentre l’Efes si è fermato a 12-5 a Istanbul. In trasferta, invece, condividono lo stesso score: 8 vinte, 9 perse.

Numeri e identità: attacco contro efficienza

Il Panathinaikos si presenta ai playoff come la squadra col miglior attacco dell’Eurolega: 88.4 punti segnati di media, supportati da un eccellente 58.8% da due punti e da un’intensità difensiva che, pur altalenante, ha prodotto buoni numeri in termini di recuperi e rimbalzi difensivi. Kendrick Nunn guida l’Eurolega per punti segnati (21.1 a partita) e triple realizzate (3.9), oltre a essere quinto per valutazione media (20.3).

Accanto a lui, Hernangomez si è confermato tra i migliori rimbalzisti della competizione (6.7 a gara, peggio solo di Edy Tavares), Sloukas continua a muovere la squadra con sapienza e l’ultimo arrivato Gabriel con Mitoglou garantiscono equilibrio e versatilità nella frontline. Nonostante l’assenza di Mathias Lessort sotto canestro, la formazione di Ataman ha trovato modi alternativi per restare produttiva e pericolosa, sfruttando la capacità dei lunghi di aprire il campo e la qualità del backcourt.

L’Efes arriva in grande fiducia, dopo aver chiuso la regular season con otto vittorie di fila (ultimo ko proprio con il Pana), molte delle quali arrivate in volata o in campi difficili come quelli di Partizan e Stella Rossa. La squadra di Banchi è cresciuta in solidità, ha trovato ritmo offensivo e soprattutto un’identità difensiva che sembrava smarrita nei primi mesi. Le cifre parlano di una squadra capace di segnare 86.8 punti di media, ma soprattutto di tirare con il 59% da due e il 38.9% da tre, numeri da top team. È anche la squadra che concede meno rimbalzi totali agli avversari (solo 31 a partita) e guida la classifica per stoppate (3.9).

Shane Larkin, recuperato dopo i problemi fisici, è il riferimento offensivo e mentale, mentre Elijah Bryant e PJ Dozier garantiscono equilibrio tra difesa e pericolosità perimetrale. L’assenza di Beaubois toglie imprevedibilità sul perimetro, ma Vincent Poirier sotto canestro è pronto a fare la differenza, soprattutto in assenza di Lessort.

Chiavi tecniche: difesa sul perimetro, gestione dei ritmi e profondità mentale

Molto passerà dalla capacità del Panathinaikos di contenere la creatività del backcourt Efes. Larkin, Bryant e Thompson hanno il talento per tenere botta contro la profondità dei greci, ma servirà una disciplina difensiva che l’Efes ha mostrato solo a tratti. Il Panathinaikos tende a esaltarsi in casa nei primi minuti: l’obiettivo per Banchi sarà evitare partenze ad handicap, impedire alla squadra di Ataman di prendere ritmo e fiducia, e forzare il gioco a metà campo.

Altro punto chiave sarà il lavoro a rimbalzo. L’assenza di Lessort potrebbe pesare nei duelli sotto canestro, dove Poirier potrà recitare un ruolo centrale anche come passatore dal post alto, come visto in diverse occasioni recenti. L’Efes cercherà di mescolare quintetti, con Roland Smits e Oturu chiamati a dare minuti di qualità, anche se la tenuta difensiva resta un’incognita. Le scelte di rotazione di Banchi – che potrebbe accorciare a otto uomini – saranno cruciali.

Sul fronte Panathinaikos, la gestione mentale della serie è un punto di forza. Ataman ha esperienza da vendere e sa come toccare i tasti giusti, anche fuori dal campo. La sfida personale con il suo ex club aggiunge tensione e motivazione: nel caso, il coach turco alzerà la tensione con toni fuoriluogo (e anche di pessimo gusto), come in passato? In partite dove il margine è sottile, può fare la differenza.

L’importanza dei duelli individuali

Kendrick Nunn sarà il sorvegliato speciale. PJ Dozier proverà a limitarne l’impatto con la sua fisicità, ma è difficile pensare di togliergli ritmo se non si agisce collettivamente. Il duello tra Larkin e Sloukas sarà invece centrale per la gestione dei possessi. Da un lato l’estro, dall’altro la visione. Occhio anche a Jerian Grant, in grande forma, che potrebbe dare equilibrio e pericolosità nei momenti caldi. E poi ci sono gli ex: Osman, cresciuto nell’Efes, e Pleiss, ora al Panathinaikos dopo anni a Istanbul, e di recente bocciato a Trapani. Entrambi potrebbero avere un impatto anche simbolico.

Esperienza e tenuta emotiva

Panathinaikos ha costruito una stagione solida, soprattutto all’OAKA. È una squadra con rotazioni profonde e mentalità da contender. L’Efes, invece, arriva da un percorso travagliato ma in ascesa. Ha una base esperta e giocatori abituati alle battaglie, ma il margine di errore sarà minimo. Subire due sconfitte ad Atene significherebbe rendere tutto molto complesso. Ma questo è il rischio delle serie a 5.

Molto dipenderà anche dal controllo delle emozioni. L’OAKA è un impianto che può spostare l’inerzia con una fiammata. Panathinaikos è squadra che si nutre di momenti, di parziali, e può segnare dieci punti in un minuto. L’Efes dovrà restare freddo, soprattutto nei momenti di massima spinta greca.

Injury Report

Il Panathinaikos sarà privo di Mathias Lessort, centro titolare e leader difensivo, oltre a Marius Grigonis. L’Efes dovrà fare a meno di Rodrigue Beaubois, il cui tiro e leadership peseranno nell’economia di una serie lunga e piena di dettagli.