Ettore Messina: Con la Virtus rapporti politici formali. Con i tifosi non sono grandi rapporti

Ettore Messina è stato ospite nella giornata di martedì di Icaro Tv, affrontando molteplici argomenti in questi giorni segnati dal via ufficiale della stagione

Ettore Messina è stato ospite nella giornata di martedì di Icaro Tv, affrontando molteplici argomenti in questi giorni segnati dal via ufficiale della stagione. Da bolognasportnews.it riportiamo alcune delle sue dichiarazioni.


SULLA SQUADRA


«La mia squadra è più profonda: abbiamo aggiunto tiro e presenza sotto canestro con Davies. Dobbiamo avere pazienza e fortuna nel non avere infortuni. L’importante è qualificarsi ai playoff, perché otto squadre su diciotto sono poche, poi una volta che sei lì se stai bene puoi arrivare alle Final Four. Il problema grosso è qualificarsi per i playoff».


SUI RAPPORTI CON LA VIRTUS


«I rapporti a livello politico con V nera sono formali. I rapporti in città quando torno a casa sono eccellenti. I rapporti con un club di tifosi, che mi prende affanculo dal primo minuto, evidentemente non sono grandi rapporti. Io ricordo che quando sono tornato dagli Stati Uniti ho avuto un’accoglienza affettuosissima, come quasi sempre in passato, non ultimo nel match che vinse contro Trieste nei playoff di A2. Tra le colpe attribuitemi, evidentemente ha fatto comodo credere che, quando il campionato è stato sospeso in pandemia, sia stato sospeso da me. Per giustificare gli insulti possiamo credere a tutto, anche credere che Gesu sia morto dal freddo, come diceva il mio grande amico Alberto Bucci. Anche che uno ha artefatto i campionati, che non ho accettato la proposta di Virtus e l’ho tradita andando a Milano e tanto altro. Ma non c’è mai stata una proposta Virtus indirizzata a me, anche perché non ci sono mai state le condizioni».


SU KYLE HINES


«Bravo a prendere Hines? Gli era scaduto il contratto col CSKA, il Chacho l’ha convinto della serietà della situazione, quindi non mi posso prendere meriti, così come non me ne prendo per Ginobili, il cui acquisto è stato fortemente voluto da proprietario e Consolini». 


SU NICOLO’ MELLI


«Melli in Nazionale nel 206/17 era già importante e lo era anche nello spogliatoio di Milano. L’anno scorso mi ha detto scherzando che non ci siamo fidati perché non l’abbiamo fatto unico capitano. Già la stagione passata Nicolò ha avuto un grande peso nello spogliatoio a livello fisico e mentale. L’ho visto molto affaticato i primi giorni che è arrivato, infatti non ha fatto una grande prestazione in Supercoppa, ma già contro Brescia i suoi venticinque minuti sono stati di livello».


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