DoPPia DoPPia #2: l’utilizzo dei centri in Serie A (di Pietro Pisaneschi)
Secondo appuntamento con la rubrica di basket e numeri a cura di Pietro Pisaneschi.
Secondo appuntamento con la rubrica di basket e numeri a cura di Pietro Pisaneschi. Ogni settimana, "DoPPia DoPPia" si occupa di analizzare un aspetto statistico della Serie A italiana. Questa settimana parliamo (di alcuni) dei migliori centri del campionato.
Nella puntata precedente (qui il link per leggerla) avevamo parlato di quanti possessi giocassero le squadre in Serie A e chi fossero i migliori giocatori per punti per possesso. Scendiamo adesso nello specifico e concentriamoci sul ruolo di centro. Ogni squadra ne ha uno o più a libro paga, ma non tutte "cavalcano" il loro gioco nel pitturato.
PICK & ROLL CON IL LUNGO, DOMINA TREVISO
Partiamo da una premessa necessaria: la De’Longhi ha giocato solamente 6 partite su 9 in campionato. È ovvio che queste statistiche dovranno essere rivalutate una volta che tutte le squadre avranno disputato lo stesso numero di gare ma intanto una prima considerazione può essere fatta, ossia che nessun altro in Serie A serve il proprio lungo in pick & roll più di quanto faccia Treviso. Sugli 84.8 possessi a gara, circa il 9.5% sono a beneficio del rollante (sul podio insieme alla squadra di Menetti troviamo Pesaro e Brescia, ultime sono Cantù e la Fortitudo con appena il 3% dei possessi di squadra). Anche per questo, Christian Mekowulu, all’esordio nel massimo campionato e una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione, è il giocatore che gioca (insieme a Scola) e segna più pick & roll in Serie A. Dei suoi 12.7 punti a gara, 5.3 arrivano dopo aver bloccato per il palleggiatore (il 65% delle volte in punta). I punti per possesso in questa situazione sono 1.23 (Scola si ferma a 1.1) e la percentuale che da un suo blocco arrivi un punto segnato si aggira intorno al 62%. Una soluzione quella di andare dal proprio centro che Menetti cavalca volentieri visto che dalle parti trevigiane per possessi giocati dopo il Professor Logan (inarrivabile a 18.3 possessi a gara, 4° in Serie A) arriva Mekowulu (12.2).
IN POST BASSO TRONEGGIA LA DINAMO SASSARI MA MITCHELL WATT SEGNA DI PIÙ
Gara 4 di finale scudetto 2019. Il coach della Dinamo Gianmarco Pozzecco si scalda (eufemismo) in conferenza stampa post partita quando un giornalista, attraverso una domanda, gli fa notare che la sua squadra ha tirato 39 tiri liberi (contro i 18 della Reyer). "Sono quattro mesi che andiamo sempre in area" rispose allora il Poz. Oggi possiamo tranquillamente asserire che sono 2 anni che la Dinamo va sempre in area. Al tempo c’era Jack Cooley, oggi Miro Bilan ma il risultato non cambia. Sassari è la squadra che gioca più in post basso in tutta la Serie A: 15.5 possessi a gara (Venezia si "avvicina" ad 11, Cremona e Pesaro sono ultime con poco meno di 4). Circa il 18% dei punti di Sassari arriva da un giocatore in situazione di spalle a canestro. Miro Bilan segna 5.3 punti a gara da post basso, Burnell e Tillman 4.6 e anche Bendzius ogni tanto si mette spalle a canestro per segnare. Ogni volta che Sassari va in post basso, nel 56% dei casi segna un punto (così come Milano, citofonare Zack LeDay, anche se la squadra di Messina utilizza questa situazione solamente nel 11% dei propri possessi). Il centro croato di Sassari non è però colui che segna di più in post basso in Serie A. Mitchell Watt ha disputato solo 5 partite di campionato prima di fermarsi a causa di un infortunio. Dei suoi 14.2 punti a gara, 6.4 arrivano spalle a canestro dove ha una percentuale realizzativa dell’83.3% contro il 59.3% di Bilan che comunque, riesce a lucrare più tiri liberi. Dare palla a uno di questi due sotto canestro è sicuro quanto mettere i soldi a Fort Knox.
TYLER CAIN, DOPPIA DOPPIA AMBULANTE CHE SEGNA POCO A RIMBALZO
Prendiamo adesso la statistica dei rimbalzi offensivi. In cima alla classifica troviamo Brindisi con 13 rimbalzi offensivi arpionati di media dai quali scaturiscono 8.8 punti a gara (la squadra di Vitucci è prima anche in questa voce). Le seconde opportunità vengono concretizzate soprattutto da Derek Willis, che tanto centro non è, e dunque per reperire un giocatore più in linea al nostro ragionamento dobbiamo cambiare squadra e prendere in esame Pesaro (7° per rimbalzi offensivi, 10.8 con una gara in meno giocata). Tyler Cain è una doppia doppia che cammina. Ai tempi del college in quel di South Dakota ne scrisse 36 in 120 gare, a Forlì nel 2013/14 chiuse in doppia doppia di media (17+11) e nelle due stagioni a Varese chiuse in doppia doppia per 21 volte in 63 gare. Dopo un anno a Brescia con solo due doppie doppie nel carniere, in questa stagione a Pesaro il centro del Minnesota sembra essere tornato sui suoi standard (4 doppia doppie in 7 partite e doppia doppia di media con 12.1 punti e 10.4 rimbalzi ad allacciata). Cain ghermisce in media 3.4 rimbalzi offensivi a gara, ma da questa situazione, teoricamente ad alta percentuale, segna 0.94 punti per rimbalzo. Un po’ poco ma c’è da dire che molto spesso il centro di Pesaro prende il rimbalzo offensivo tra una guarnigione di avversari che scommettono volentieri sulla sua bassa percentuale ai liberi (51.7%) spendendo fallo (11% dei casi). Per trovare allora chi concretizza al meglio i rimbalzi offensivi dobbiamo andare a Varese dal solito Luis Scola: 1.45 punti per rimbalzo offensivo. A quarant’anni, l’argentino è ancora il più furbo a battere gli avversari e trovare punti a rimbalzo o guadagnare un libero e portarsi in lunetta (primo per liberi tentati in Serie A). Ti prego Luis, rivelaci dove hai scoperto la fonte dell’eterna giovinezza…
Alla settimana prossima, buon basket a tutti!
Pietro Pisaneschi