Doc Rivers: Continuiamo ad amare questo paese, ma questo paese non ci ricambia
Il coach dei Clippers sulla vicenda di Jacob Blake: Tutto quello che sentiamo è Donald Trump e il suo entourage che parlano di paura. Siamo quelli che vengono uccisi
Parole importanti per Doc Rivers, coach dei Los Angeles Clippers, in merito alla vicenda di Jacob Blake, il cittadino afroamericano ferito da colpi di pistola da agenti di polizia a Kenosha, Wisconsin.
«Tutto quello che sentiamo è Donald Trump e il suo entourage che parlano di paura. Siamo quelli che vengono uccisi. Siamo quelli che vengono uccisi. Siamo quelli a cui ci viene negato di vivere in determinate comunità. Siamo stati impiccati. Ci hanno sparato. E tutto quello che sentiamo è parlare di paura».
«È incredibile: continuiamo ad amare questo paese, e questo paese non ci ricambia. È davvero così triste. Tipo, dovrei essere solo un allenatore. Ma penso spesso al mio colore. È solo molto triste. Dobbiamo fare di meglio. Ma dobbiamo chiedere di meglio».
«È pazzesco. Protestiamo. Mandano guardie antisommossa. Mandano persone in tenuta antisommossa. Qualcuno invece si presenta nel Michigan con le pistole. Sputa sulla polizia. E non succede niente».
«Deve cambiare la formazione nelle forze di polizia. Mio padre era un poliziotto. Credo nei buoni poliziotti. Non stiamo cercando di distruggere la polizia e portare via tutti i loro soldi. Stiamo cercando di convincerli a proteggere noi, proprio come proteggono tutti gli altri».