Dinamo Sassari, la ricerca della continuità
Difficile a volte entrare nella testa dei giocatori, nel capire il momento o le situazioni sul campo
Difficile a volte entrare nella testa dei giocatori, nel capire il momento o le situazioni sul campo. La vittoria o la sconfitta cambiano radicalmente il giudizio da positivo a negativo, ma se avevamo segnalato la bellissima prestazione con Malaga pur perdendo, considerato il valore dell’avversario, dobbiamo fare altrettanto oggi nel sottolineare un passo indietro della squadra di Bucchi, sconfitta a Treviso da un avversario non trascendentale, che ha lottato, che ha messo in mostra un grande Banks, ma che ha lasciato più volte lo spazio durante il match di fare male. Ci sono stati due momenti chiave che la Dinamo non ha sfruttato: la bella partenza del 2° quarto, coincisa con le giocate di Chessa e Nikolic che ha permesso a Sassari di arrivare 27-35 con tutta l’inerzia a favore, idem nel 3° periodo quando Treviso ha segnato 2 punti in 6 minuti lasciando la possibilità al Banco di piazzare un break chiave. Proprio in quel momento si è accesso definitivamente Banks che ha ribaltato il confronto con due triple in fila e non si è più voltato indietro, mettendo sempre in difficoltà la difesa biancoblu, che ha sprecato falli contro il numero 1 di Treviso, letale in lunetta.
Complicato trovare la continuità quando perdi Gentile e Dowe e hai Nikolic all’esordio dopo neanche 48 ore dal suo arrivo a Sassari. Hai voglia a parlare di chimica se devi sempre cambiare, però la Dinamo avrebbe potuto fare sicuramente di più. L’altra regola non scritta nel basket, quando l’MVP della partita è l’ultimo arrivato, significa che qualcosa all’interno del match non ha funzionato. Ci sono chiavi mentali e chiavi statistiche per leggere la giornata storta del Banco, quella mentale riguarda Onuaku, che tolta la prima azione della partita, è stato sovrastato dall’energia di Cooke e dalla sagacia tattica di Sorokas, che da 5 tattico ha portato fuori l’avversario. La seconda è assolutamente da leggere nei numeri, i 3 punteros di Sassari ovvero Robinson, Bendzius e lo stesso centro hanno collezionato 20 punti in 3 con 8/27 dal campo, troppo poco per lasciare il segno e trascinare la squadra, che ha sottolineato la giornata avversa con il 13/23 dalla lunetta, dato insolito per Sassari. L’ultimo dato negativo è rappresentato dai rimbalzi unito alle palle perse, è ovvio che quando tiri peggio gli avversari prendano più rimbalzi ma è anche vero che nei momenti caldi della partita, la Dinamo ha concesso seconde opportunità oltre che possessi buttati per frenesia. Questa forse è la statistica che balza più agli occhi, il peso che dai al pallone in certi momenti, fondamentale avere lucidità e ovviamente come hai ricordato il coach in conferenza, continuità anche in allenamento. Da qui il Banco deve ripartire per cercare il riscatto in una partita molto delicata, quella di Salonicco nel G2 di BCL, che rappresenta già uno spartiacque importante per il girone. Sassari ha sempre avuto spirito e voglia di lottare anche nelle situazioni più difficili, l’impronta che ha fatto vedere questa squadra già in precampionato non può essere scalfita da un inizio di stagione difficile, appesantito dalle assenze.
Ieri sono entrati dieci giocatori e ci permettiamo di sottolineare la prova di Massimo Chessa, al rientro in pratica dopo un mese. Il sassarese ha giocato 14 minuti di qualità dando un’alternativa in più al coach quando il quintetto faceva enorme fatica, lo stesso dicasi per Nikolic che ha avuto un eccellente impatto e che dimostra la bontà della scelta. Adesso però non serve guardare al passato o rimuginare sugli infortuni o le assenze, ora la Dinamo deve trovare presto una quadra di gruppo, non facile per tutti i motivi che abbiamo elencato, ma necessaria, perché se giochi male perdi con chiunque, non esistono partite battezzabili o avversari di una differenza abissale, il Banco non ha mai tradito, siamo sicuri che avrà la forza e il cuore per reagire.