DeRozan: Chi consiglia ai Bulls di ricostruire non capisce nulla di pallacanestro
DeRozan ha prodotto 24.5 punti e 5.1 assist a partita nel 2022/23, ma i Bulls hanno chiuso la Eastern Conference al 10° posto con 40 vittorie
DeMar DeRozan, esterno e leader dei Chicago Bulls, non vuole ascoltare nemmeno per scherzo la parola ‘rebuilding’ associata al team della Città del vento.
“Penso che le molte persone che sostengono o suggeriscono questo non capiscano affatto la pallacanestro…Abbiamo intrapreso un percorso, ma non si può prevedere quanto durerà la strada sceòta. Non è detto che quella strada funzioni sempre in modo tempestivo, come da programma. Penso sia difficile trovare e creare giocatori di talento come quelli che abbiamo già messo insieme qui ai Bulls. Certo, abbiamo commesso molti errori. Non dipende solo dai giocatori, ma anche dallo staff tecnico che deve essere in grado di correggere gli errori commessi. Ma nonostante gli sbagli, non siamo arrivati così lontani dal nostro obiettivo “.
L’ex USC, in scadenza di contratto al termine della stagione, ha le idee chiare sul suo futuro.
“Chicago è il posto in cui voglio stare e concludere la mia carriera. Realizzare gli obiettivi che mi sono prefissato. È questa l’unica cosa che posso controllare, ed ho la massima fiducia in me stesso.
“Lascerò che il mio agente e l’organizzazione si occupino del contratto. Dal loro punto di vista, vogliono che io resti a lungo. Per me è lo stesso, vedremo cosa succederà”.
Una volta scaduto l’attuale accordo, DeRozan diventerà eleggibile per un contratto quadriennale da poco meno di 180 milioni totali.
Avendo appena compiuto 34 anni, con ogni probabilità il 6-volte All Star e 3-volte All NBA dovrà accontentarsi di un compenso inferiore.