Davide Michalich: Sono stati applicati due pesi e due misure. Cantù conferma l’aggressione

Davide Micalich, presidente della United Eagles Basketball Cividale, ha tenuto ieri una conferenza stampa dopo i fatti di gara-2 con Cantù

Davide Micalich, presidente della United Eagles Basketball Cividale, ha tenuto ieri una conferenza stampa dopo i fatti di gara-2 con Cantù.


La premessa: «Lamb ha sbagliato. Un giocatore della sua esperienza non può cadere in queste sciocchezze. Ma i primi danneggiati siamo noi. Non sono qui per difenderlo, per piangere o per frignare, ma per chiarire alcune cose. I rapporti con Cantù società sono ottimi, c’è grande rispetto e non siamo qui per rovinarlo. E abbiamo anche grande rispetto per la curva di Cantù, che con Lamb ha fatto quello che avrei fatto anche io ai tempi quando era curvaiolo».


«Noi siamo già contentissimi di essere qui, ma a questo punto della stagione ognuno deve fare il suo. La società, i giocatori, i tifosi, di cui non posso dire niente visto il sold out per gara-3. Sono qui per rispetto nei loro confronti. E anche gli arbitri. Se questo è il metro, per noi è difficilissimo poter competere, lo ha detto anche il coach dopo la partita. Sta a noi anche adeguarci, e accettarlo. Anche questo ci sta».


«Il fallo a tecnico a Lamb può condizionare una serie. Ha allargato le braccia e ha detto "why?". Lui va in panchina, perde la tramontana, il pubblico lo becca e si crea l’effetto onda. Tutto nasce da quel fallo tecnico. Bisogna stare attenti. Ho visto i playoff di EuroLeague, i giocatori protestavano e gli arbitri cercavano di gestire, una pacca sul sedere e via. Un secondo tecnico esagerato che lo ha condizionato».


«Nell’intervallo un energumeno viene sopra la nostra panchina, ci copre di insulti e provoca i nostri tifosi, che cercano di mandarlo via. Ho il video, insulti mai visti, ho informato chi di dovere. Il comunicato ci ha lasciato attoniti, due giornate (a Lamb) sono tantissime. Il comunicato è arrivato alle 14.30, per fare ricorso avevamo tempo sino alle 16. Abbiamo fatto di tutto, ma non c’era il tempo di guardare i precedenti, per imbastire una difesa. Abbiamo chiesto di essere ascoltati, soprattutto pensando alla giornata data a Cantù e due al giocatore. Siamo andati allo sbaraglio, ma il ricorso è stato rigettato. Ci siamo rimasti malissimo, viste le spiegazioni che avevamo dato».


«Il ricorso è stato rifiutato per recidiva, Lamb aveva un precedente l’anno scorso a Scafati. Quindi le giornate sono diventate due. Era però facoltà del giudice usare la recidiva, noi eravamo pronti a pagare l’ammenda».


«Poi leggo il comunicato di Cantù… due collaboratori non tesserati accidentalmente entrati nel tunnel… Io non ho l’anello al naso. Non è vero. Uno dei due è stato riconosciuto dai miei. Il nostro giocatore ha sbagliato, ma è stato aggredito, poi cosa doveva fare? Questo comunicato qua sarebbe già sufficiente per giustificare che le due giornate erano esagerate. Testimoniano che un’aggressione c’è stata. Lo dicono anche loro. Poi ripeto, i rapporti sono perfetti. E’ più colpa dei dirigenti che del pubblico».


«Sono stati applicati due pesi e due misure. Non voglio che cambi nulla, deve essere una grande festa di pallacanestro anche gara-3. Ma ho scritto a Petrucci, non vogliamo essere trattati come gli ultimi della fila. Lamb ha sbagliato, due giornate sono esagerate, non è successo nulla di così grave. E i penalizzati siamo di più noi».


«Dovevamo gestire meglio il dopo-partita, dovevamo tutelarci e tutelarlo di più, ma continueremo a comportarci in maniera impeccabile. E se qualcuno sbaglia ha finito con me. Noi faremo fare una bella figura alla pallacanestro, ma la pallacanestro non ha fatto una bella figura con noi».



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