D’Auria: Credo che l’ipotesi di un blocco delle retrocessioni dalla Serie A1 sia illegittima
Il presidente di Ferrara: Togliere, a stagione inoltrata, la possibilità di promozione, a coloro che per quell’obiettivo hanno investito risorse, diverrebbe una beffa che azzererebbe la volontà di investire di proprietari e sponsor
Sulle eventuali proposte di blocco delle retrocessioni in serie A1 uscite di recente sui media, come già altre proprietà di serie A2, il Presidente di Kleb Basket Ferrara, Francesco D’Auria, intende esprimere la ferma posizione della società biancazzurra:
"Il basket, in generale e in particolare in relazione al delicato momento che attraversa da un anno a questa parte, vive di passione e interesse che si alimentano con l’agonismo, le
sfide del campo, e pongono a giocatori, staff, dirigenze e tifoserie, l’obiettivo finale del risultato, essenza stessa della competizione e dello sport. In Italia, tutto questo è garantito da classifiche che determinano promozioni e retrocessioni tra la Serie A1 e la Serie A2, certificate dalle regole e, appunto, determinate dall’impegno, da quella passione, delle società.
Credo che l’ipotesi di un blocco delle retrocessioni dalla Serie A1 sia quindi in primo luogo illegittima, contro quelle regole, il loro rispetto, comunemente accettate da ognuno di noi e che, in nessuna competizione o sport, possono essere ridiscusse o mutate nel corso della stagione.
E, in seconda battuta, ma non certo meno importante, sarebbe per il movimento un autogol, un tradimento del senso stesso dello sport, della sfida, del nostro gioco, che non a caso non contempla il pareggio, e che in sé prevede di vincere o perdere, guadagnarsi una promozione o subire una retrocessione.
Non solo. Se, come leggo, tale idea è ritenuta la risposta a una situazione di emergenza come quella nata con il Covid-19, a tutela e salvaguardia dei club, ritengo al contrario che sarebbe un inefficace palliativo, se non una definitiva spallata al movimento.
Salvare d’ufficio dalla retrocessione di solito si traduce condannare finanziariamente una società, se non può essere economicamente e dunque sportivamente competitiva. E togliere, a stagione inoltrata, la possibilità di promozione, a coloro che per quell’obiettivo hanno investito risorse, diverrebbe una beffa che azzererebbe la volontà di investire di proprietari e sponsor, per non parlare degli appassionati, già messi a dura prova dalla chiusura degli impianti.
Nonostante lo stop della scorsa stagione, i danni economici di un’annata senza incassi da botteghino, con le spese aumentate per tener fede alle normative sanitarie, le inevitabili sofferenza nella raccolta sponsor, a Ferrara, come altrove, non sono mancati l’impegno e gli investimenti di proprietà e aziende partner per resistere, ripartire, giocarsela di nuovo.
Con sacrifici, difficoltà, interrogativi, ma almeno con la certezza delle regole, di avere un campionato vero, di rispettarlo e rispettarne i verdetti. Se decade tale certezza, a campionato in corso, decade ogni presupposto e si calpestano i diritti, il rispetto e la credibilità di questo sport bellissimo.
Non siamo certo insensibili alle difficoltà delle società di Serie A1, anzi. E’ proprio per questo che ritengo non si salvaguardino i loro interessi semplicemente annullando un eventuale verdetto negativo del campo, o cancellando quelli della Serie A2.
Ma se si ritenesse il blocco retrocessioni come unica via percorribile per la loro salvezza, fin d’ora ci schieriamo comunque per garantire il diritto alle promozioni dalla Serie A2.
Per principio, per spirito sportivo e per garantire gli stessi diritti ai club di A2, altrettanto colpiti dall’emergenza, cui non si può ora chiedere di subire l’ulteriore sacrificio di annullare impegni e risultati raggiunti.