Dan Peterson: Il mio “mamma butta la pasta” nacque da un telecronista USA
Dan Peterson e la sua storia: Il mio “mamma butta la pasta” era il suo “mamma, metti il caffè sulla stufa”, per dire che il risultato della partita era segnato
Dan Peterson protagonista su Alto Adige di un’intervista insolita per ripercorrere la sua carriera, e la sua vita. Ecco alcuni passaggi.
SUL CILE
«Lasciai il Cile alla vigilia del colpo di Stato, qualcuno scrisse che ero un agente della Cia… Ero innamorato di quel Paese, ma lavorare ormai era quasi impossibile e quando mi è stato offerto di venire in Italia ho accettato. Il Cile era la squadra più bassa del mondo, più bassa delle Filippine, il pivot era 195 centimetri, quando sono arrivato a Bologna ne ho trovato uno di 2 metri e 11 e mi sono innamorato subito anche dell’Italia e di Bologna in particolare».
SUL MAMMA BUTTA LA PASTA
«Come ogni allenatore, ho preso un po’ da questo e un po’ da quello. Per le mie telecronache, ho attinto dai radiocronisti della mia infanzia. La mia squadra di baseball erano i Chicago Cubs, quella di mio padre e mio nonno i White Sox, che avevano un radiocronista con una voce fantastica, Bob Allison. Il mio “mamma butta la pasta” era il suo “mamma, metti il caffè sulla stufa”, per dire che il risultato della partita era segnato. Parlava con la gente, seduto sul divano assieme a loro. Ed è quello che ho cercato di fare io».