Dal Domani che bordate a Petrucci: Una Prima Repubblica che non finisce mai
Sul quotidiano Domani Angelo Carotenuto firma l’editoriale «L’Italia che studia e il basket di Petrucci». Si analizza un movimento senza risultati
Sul quotidiano Domani Angelo Carotenuto firma l’editoriale «L’Italia che studia e il basket di Petrucci». Si analizza un movimento che non ha qualificato squadre a Parigi 2024, che non va sul podio europeo da 20 anni e che dal 2004 ha partecipato ad un solo evento olimpico.
Questo l’epilogo: «Eppure l’assedio portato alla dasse dirigente dd calcio viene risparmiato a Gianni Petrucci, dirigente eterno, ex un po’ di tutto, alla guida del CONI per 14 anni e poi tornato alla Federbasket già presieduta ai tempi in cui esistevano la lira e la Jugoslavia.
In questo grigio ventennio tutto da intestare a lui, Petrucci ha cacciato il solo ct capace di portare gli azzurri ai Giochi per averne uno più mediatico, ha visto sparire una piazza dietro l’altra, ha trascurato il movimento femminile fino a disertare la partita decisiva per un posto alle Olimpiadi, preferendo andare a vedere Milano-Bologna.
Critica il calcio ma poi entra nella Salernitana per accompagnarla in B. Critica la politica ma ogni volta sostiene le decisioni dei ministri, dopo averle all’inizio occasionalmente avversate. Conosce l’arte di cadere in piedi, mentre il suo povero sport rimane un piccolo mondo antico ai minimi storici. Aggiornamento, studio, modernità e progresso non appartengono al basket, in una specie di prima repubblica che non finisce mai».