Da stasera, su Rai2 la docuserie “Scugnizzi per sempre” dedicata all’epopea della JuveCaserta
Da stasera, lunedì 21 agosto, sui canali RAI (Rai2 e Raiplay), prende il via la messa in onda di “Scugnizzi per sempre”
Da stasera, lunedì 21 agosto, sui canali RAI (Rai2 e Raiplay), prende il via la messa in onda di "Scugnizzi per sempre"..
La docuserie, che sarà trasmessa dalle ore 22.00 nelle serate del 21, 24 e 25 agosto (sei episodi in totale), accende i riflettori su una delle più belle favole dello sport italiano.
Nata da un’idea del produttore Attilio De Razza e del regista/autore Gianni Costantino e prodotta da Tramp Ltd in collaborazione con Rai Documentari, "Scugnizzi per sempre" narra l’esperienza umana e sportiva di un gruppo di ragazzi casertani che, nell’Italia degli anni ’80 e ’90, osò sfidare l’Olimpo della pallacanestro italiana.
Nel corso dei sei episodi, la docuserie ripercorre le varie tappe sportive, ma anche e soprattutto umane, della squadra di scugnizzi guidata da Nando Gentile ed Enzo Esposito.
Dalla costruzione del Palamaggiò in soli 100 giorni alle esaltanti vittorie dei casertani, passando anche per le dolorose sconfitte (nelle finali italiane ed europee), fino alla conquista dello scudetto del 1991, arrivata all’indomani dell’addio del cannoniere brasiliano Oscar Schmidt.
Gli autori Gianni Costantino, Vincenzo Cascone e Sante Roperto raccontano la storia di un’intera comunità che si è stretta intorno alla squadra bianconera, che è stata simbolo del riscatto del Sud contro il Nord, dei poveri contro i ricchi: la Juvecaserta resta ancora oggi, infatti, l’unica squadra del Meridione d’Italia ad aver vinto il tricolore nel basket.
"Scugnizzi per sempre" non racconta solo l’epopea sportiva ma è anche una bellissima storia di sentimenti autentici, forti, contrastanti e inevitabilmente incancellabili, persino
dinanzi al trascorrere del tempo.
A raccontare questa favola oggi sono gli stessi scugnizzi e quel mondo casertano che ruotava intorno a loro, ma anche i tanti avversari affrontati sul parquet – soprattutto i giganti
dell’Olimpia Milano – nonché i giornalisti e i telecronisti che all’epoca narrarono le vicende della pallacanestro.