Cremona, Eboua: “Avevo un debito di riconoscenza verso il club”
Così il lungo della Vanoli a La Provincia: “Volevo continuare il mio processo di crescita qui, in questa squadra”
Intervistato da "La Provincia", Paul Eboua ha parlato della scelta di restare anche per questa stazione alla Vanoli Basket Cremona: "Avevo un debito di riconoscenza con la Vanoli e volevo continuare nel mio processo di crescita con coach Cavina e lo staff biancoblù. Per questo ho voluto restare a Cremona”.
"Sto bene, in generale – prosegue Eboua – Fino a questo momento è stata un’estate molto movimentata. Sono andato a giocare le sfide di Riga per il preolimpico con la Nazionale del Camerun con la testa giusta e tanta voglia di fare bene. Abbiamo disputato buone gare, la squadra sta ottimamente insieme. Avevamo voglia di fare bene per noi e per il nostro paese. Il Camerun è una squadra nuova, con un progetto rinnovato. Si poteva e si può fare di più, ma partiamo da una buona base. Non ci siamo qualificati, ma stiamo crescendo passo dopo passo".
Paul Eboua è a un momento di crescita nella sua carriera, e questo lo ha portato a firmare un accordo pluriennale con l’Olimpia Milano (club che poi lo ha girato in prestito alla Vanoli per questa stagione: "Con il passare del tempo ho preso fiducia e soprattutto voglio ottenere un altro miglioramento. Dopo l’esperienza di Brescia e quella di Cremona ho preso confidenza con il campo, la mia personalità è cresciuta. A Cremona, con l’aiuto della società di coach Cavina e Brotto sto trovando la mia tipologia di gioco. Sto lavorando per poter impattare sempre di più e aiutare la squadra come è successo nel finale della scorsa stagione. Dopo tanto lavoro ho trovato il mio spazio sul campo. Mi sono messo in evidenza è stata una crescita continua fino alla chiamata di Milano".
Infine quale sarà il suo ruolo nella Cremona che vedremo in campo nei prossimi mesi? “Posso giocare sia da quattro che da cinque. Ma il mio obiettivo ora è quello di diventare più consistente da cinque. In questo momento è un ruolo che non sento ancora perfettamente mio. Mi piace di più giocare da ala grande, ma nel basket moderno non ci sono ruoli precisi. L’importante è rimanere in campo, tutto arriverà da sé".
Fonte: LBA.