Costruire un’identità di squadra (di Luca Banchi)
Dopo il doppio turno di EuroLeague della settimana scorsa coach Luca Banchi elogia sia lo Zalgiris che il Bayern Monaco e parla di come queste due squadre abbiano già una identità ed uno stile di gioco che le rende riconoscibili ed estremamente efficaci
Si è appena conclusa la prima "double week" di Eurolega che ,pur nella straordinarietà della situazione che ha impedito di giocare tutte le gare programmate, ha riservato risultati sorprendenti.
Solo quattro delle squadre che hanno potuto completare il loro doppio turno hanno ottenuto due successi in gare molto combattute, equilibrate ed emozionanti.
Se l’Olympiacos può essere stato favorito dall’aver giocato entrambe le gare in casa ed il Barcellona da aver avuto un viaggio "comodo" a Valencia, Zalgiris e Bayern sono le squadre che forse hanno sorpreso maggiormente per la capacità di ripetersi a distanza di 48 ore pur trovandosi difronte squadre titolate e,c ome nel caso dei bavaresi, disputando addirittura entrambe le sfide in trasferta.
Appare scontato che giocare in impianti semideserti (eccezion fatta per Kaunas) stia affievolendo il peso del "fattore campo" ma restano le difficoltà connesse agli spostamenti che spesso contribuiscono a condizionare la performance di squadre ed atleti durante la "double week".
Gli atleti hanno poche ore per recuperare da gare di grande intensità, gli staff tecnici devono riuscire a preparare il loro piano partita senza la possibilità di allenarsi con un modello che ricalca sempre più lo stile NBA.
Diventa allora particolarmente interessante verificare il comportamento delle squadre in un contesto di questa tipologia per cominciare a valutarne l’attitudine a replicare performance di alto livello pur in condizioni non convenzionali.
Inutile ripetere che siamo appena all’inizio della stagione e che la preparazione di alcune squadre sia tuttora condizionata dalle assenze (infortuni o contagi) ma questi momenti sono importanti per valutare le caratteristiche tecniche e valoriali delle squadre ovvero gli ingredienti che ne definiscono l’IDENTITA’ di gioco, una sorta di documento personale che le accompagnerà per l’intera stagione.
Ho scelto due attacchi dello Zalgiris, entrambi del quarto periodo, nella vittoria casalinga contro l’Efes per dimostrare come il loro attuale primato possa essere ricondotto ad una già spiccata predisposizione a giocare insieme con movimenti dinamici ed armonici che coinvolgono tutti i giocatori in campo.
Nella clip 1 riescono a battere la pressione difensiva dell’Efes grazie ad un’attenta esecuzione di ogni fondamentale con e senza palla fino al dribble handoff tra Milaknis e Walkup che attiva lo short roll di Geben contro una difesa "sfilacciata" dalla loro circolazione
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ma è nella clip 2 che suggellano la vittoria esaltando il concetto di squadra con un possesso offensivo caratterizzato da ben 10 passaggi fino alla conclusione di Jankunas!!!!
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I numeri a fine gara parlano di un impressionante 69% da 2pt e 52% da 3pt con 5 giocatori in doppia cifra a testimonianza di una squadra senza stelle ma con già una chiara idea di gioco ed un’appropriata selezione nelle conclusioni.
Coach Schiller, esordiente nel ruolo di head coach in Europa dopo aver ottenuto il premio di allenatore dell’anno in G-League, sta dimostrando in questo inizio di stagione di aver impattato al meglio il nuovo ambiente trasmettendo concetti chiari ed efficaci nella responsabilizzazione e condivisione dell’attacco e non subendo il peso di una pesante eredità come quella lasciata da coach Jasikevicius.
Le altre clip riguardano il successo del Bayern Monaco sul campo del Fenerbahce grazie ad una emozionante rimonta dal -20 di metà gara.
Coach Trinchieri non aveva esitato a definire la sua squadra nell’intervista di metà gara un "pneumatico sgonfio" per evidenziare l’assenza di energia e vitalità, ingredienti fondamentali per competere contro attacchi e giocatori di tali potenzialità.
Il coach italiano ha fatto leva sull’orgoglio dei propri giocatori e la risposta non si è fatta attendere.
La clip 3 dimostra come il loro sistema difensivo se surrogato da un’adeguata aggressività ed energia possa permettergli di ribaltare l’inerzia di una gara che dopo soli 20’ sembrava compromessa.
La pressione crescente sulla palla,la combattività sui blocchi,i cambi sistematici sul pick&roll e gli anticipi in pivot basso e su De Colo finiscono per togliere iniziativa all’attacco del Fener costringendo Eddie alla palla persa.
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La clip 4 testimonia come il Bayern sia stato capace di replicare lo stesso sforzo difensivo anche nei possessi successivi rendendo complicata la via del canestro anche per straordinari "creatori" come De Colo, Lorenzo Brown e Bobby Dixon.
Apprezzabile il lavoro difensivo del centro Radosevic sia nella transizione che nei successivi blocchi sulla palla fino al close out di Baldwin e l’efficace "stunt" e "deflection" contro la ricezione in pivot basso di Barthel.
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I numeri della gara parlano chiaro con il Fener tenuto a soli 26 punti totali nel secondo tempo e ben 10 palle perse frutto di una ritrovata efficacia difensiva che ha finito per dare anche fiducia all’ attacco tedesco diventato padrone dei rimbalzi d’attacco garantendosi preziosissimi e decisivi extra possessi.
Nella clip 5 Baldwin imprime il proprio marchio sul combattutissimo finale prima segnando un importantissimo canestro e poi annullando l’iniziativa di Brown con un’impeccabile azione difensiva.
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Se è vero che siamo appena ad inizio stagione credo sia opportuno sottolineare che queste due squadre stanno dimostrando come, pur avendo cambiato allenatore in estate ed operato diversi correttivi ai rispettivi organici, possano essere usate come modello virtuoso di compagini capaci di mostrare una identità di gioco già chiara cui aggrapparsi in una stagione così lunga ed impegnativa.
Entrambe, se pur con caratteristiche diverse, hanno già uno STILE di gioco che le rende riconoscibili ed estremamente efficaci.
Alla prossima
Luca Banchi