Corey Davis: Credo la città avesse bisogno di qualcuno da incolpare per la retrocessione

Corey Davis si prepara al ritorno a Trieste, sabato, con la sua Vanoli Cremona. E rilascia parole importanti a Il Piccolo

Corey Davis si prepara al ritorno a Trieste, sabato, con la sua Vanoli Cremona. E rilascia parole importanti a Il Piccolo.


«Sarò grato per sempre dell’opportunità che mi è stata data di giocare a Trieste, una città meravigliosa di cui non posso che parlar bene e nella quale ho stretto tantissime amicizie durature. Ho sempre dato tutto me stesso per quella maglia. Tuttavia, la comunità a cui ho dedicato una parte della mia vita, indipendentemente dal risultato, ha continuato a crocifiggermi. Ho la sensazione che la città avesse bisogno di qualcosa o qualcuno da incolpare per quella retrocessione e allora ha preso la mia situazione, facendomi passare da capro espiatorio».


«Chi mi conosce, sa bene quanto ami Trieste e quanto abbia amato giocare nella vostra città. Per questo motivo, non sento la necessità di spiegare nei particolari cos’è accaduto davvero. I tifosi hanno avuto il tempo di formarsi un’opinione da tutte le fonti a loro disposizione, per quanto mi riguarda l’unica cosa che sento di dover fare e voglio fare è scusarmi con la famiglia e gli amici che ho incontrato a Trieste. Parlo delle persone che davvero mi hanno voluto bene e mi hanno aiutato: con loro, voglio scusarmi per averli delusi e non aver potuto finire la stagione con i miei fratelli in quelle ultime quattro partite».


«Non mi nascondo da niente, non mi tiro indietro e non cerco l’approvazione di nessuno, voglio che si sappia e si comprenda molto bene che tutta l’energia negativa, i commenti negativi, i cori e i fischi sono benvenuti, perché l’unico effetto che avranno sarà quello di aiutarmi a giocare ai massimi livelli».


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