In corso al Mediolanum Forum d’Assago la conferenza stampa di presentazione delle Frecciarossa Final Eight 2021 di Legabasket. Conduce Mino Taveri.
Umberto Gandini, presidente LBA
«A Pesaro manifestazione bellissima, organizzata alla grande, con 9.000 persone in un palazzetto strapieno. Un anno dopo, abbiamo avuto la volontà e la resilienza di partire e giocare, arrivando qui. Alcune società hanno avuto focolai, settimane di stop, recuperi per qualificarsi: complimenti a loro».
«Il campionato è interessante, il prodotto è attraente, ci sono lotte di posizione per il vertice, la posizione playoff e per la salvezza. Andiamo avanti nonostante una stagione complicata, senza incassi di sponsor e pubblico, senza il mantenimento delle promesse del governo. Il basket ha bisogno, le società stanno facendo sforzi enormi per uno sport che è anche responsabilità sociale».
Walter De Raffaele, coach Reyer Venezia
«Fu bello. Sembrano passati decenni. Fu un bel risultato, adesso ci riproviamo, sapendo che come a Pesaro sarà molto difficile».
Ettore Messina ha ricordato i successi con Virtus e Treviso. Alla Benetton il suo vice era Frank Vitucci, oggi presente con Brindisi.
Antimo Martino, coach Unahotels Reggio Emilia
«Un piacere essere qui, per me, la squadra e la società, che torna dopo 4 anni. Arriviamo non in un ottimo momento, però dobbiamo avere la forza di cogliere questa occasione per trovare stimoli nuovi. Ci affidiamo alla cabala della Coppa che può regalare sorprese».
Ettore Messina, coach AX Armani Exchange Milano
«La cabala porta una sfiga pazzesca. Un anno fa Venezia entrò grazie al nostro ko con Cantù, e ci eliminò. Ora Reggio c’è perchè noi abbiamo battuto Cremona. E qui Antimo potevi almeno dire grazie (con risata). Non parliamo di cabala».
Sale Djordjevic, coach Virtus Bologna
«Ai tempi dell’Olimpia perdemmo con una grande Virtus. Fu semifinale molto bella. Gallinari era al primo anno di Serie A, io molto giovane».
«Con Venezia fu un match bellissimo. Fecero il loro basket, perchè sanno come giocare le gare che contano. Lo dimostrarono con noi, ma anche dopo con Milano e Brindisi. Non posso che fare i complimenti a Walter e alla società».
Walter De Raffaele, coach Reyer Venezia
«Io credo che in Coppa Italia siano tutti match molto difficili. Chiaro che con Bologna sia difficilissima, ma tutte le gare sono molto aperte. Spero sia una partita bella, dura, e vediamo poi cosa dirà il campo».
Sul fatto che la Virtus vince in trasferta: «Non ci avevo pensato. Stanno facendo una grandissima stagione, una grandissima EuroCup. C’è poco da dire».
Sale Djordjevic, coach Virtus Bologna
«Prima di tutto abbiamo perso per merito dei vincitori. Giocando a Bologna per alcuni di noi, visto il feeling del pubblico, importantissimo per i giocatori, giocare a porte chiuse lo abbiamo sentito. Soprattuto quando la condizione non c’era. Zoran Savic mi ha detto che il 53% delle vittorie in Europa sera per squadre in trasferta. E questo mi ha fatto un po’ rallegrare».
Frank Vitucci, coach Happy Casa Brindisi
«Esserci è un primo traguardo. E’ chiaro che arrivare due volte in finale di fila è soddisfazione e sofferenza. Ci si aspetta sempre di fare un gradino in più, ci proveremo. Giocheremo di venerdì, unica pecca di questo format, perchè si possono giocare tre gare in tre giorni. Spero di recuperare gli infortunati, non lo sapremo fino a ridosso della partita».
«Con Trieste pronostico aperto»
Eugenio Dalmasson, coach Allianz Trieste
«Orgogliosi di avere dato questa soddisfazione ai tifosi. Come tutti sanno siamo una città che vive di basket, è una grande soddisfazione per tutti noi essere qui».
«Per Brindisi cambiano gli attori, ma i risultati restano sempre gli stessi. Andati via i giocatori di riferimento, la squadra è rimasta lì. La vera forza è la società«.
Gianmarco Pozzecco, coach Dinamo Sassari
«Il mio esordio in Coppa Italia con Sassari. Fu inizio di un percorso straordinario, in una società che mi ha dato la possibilità di ritestarmi come allenatore. Ho trovato uno staff tecnico di altissimo livello, giocatori per vivere grandissime emozioni e rapporti umani».
«Fu una partita con Venezia strana, dominata da loro ampiamente, pareva chiuso. Noi siamo riusciti a giocare una gara emotivamente importante e ribaltarla. Alla fine, sculando, vincendo».
Su Repesa: «Si parla spesso di quell’episodio. Sono passati quasi vent’anni. Oggi la razionalità mi porta ad analizzare tutto questo in altro modo. Ero un giocatore di difficile gestione, soprattutto dove la mia personalità diventava un problema. Io costringevo gli allenatori a decidere se venire dalla mia parte o meno. Mi è successo tre volte, non solo con Jasko. Sono contento di giocare con lui venerdì, con lui con Delfino. Quando Jasko mi mandò via andai da lui negli USA; felice di ritrovarlo».
«Dopo due giorni voleva riabilitarmi, ma io avevo firmato a Saragozza».
«Chi vince la Coppa Italia è quello che gioca meglio. Se no sembra tutta una situazione di culo. Noi stiamo giocando bene, se la portate con la Frecciarossa, non so come cazzo farete fino a Sassari (risate)».
Jasmin Repesa, coach VL Pesaro
«Per noi è veramente grande piacere essere qui. Meritando, siamo qui. Siamo outsider più grande, ma senza bandiera bianca. Vogliamo sfidare noi stessi, competere con tutti».
Sulle due vittorie con Milano: «Una Coppa importante per l’ambiente che la attendeva da 20 anni. Siamo riusciti a calmare un po’ ambiente andare avanti. Come si vince? Chi arriva più in forma, con meno problemi e più fiducia. Vincere tre gare in tre giorni necessita di concentrazione ad altissimo livello».
Su Pozzecco: «Visti gli ultimi risultati non ha dimenticato (risata)».
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