Coach Gramenzi: «Quest’anno avremo di fronte avversari diversi rispetto al passato. Sarà stimolante»
Da qualche giorno è stata ufficialmente comunicata la data di inizio del prossimo campionato di Serie A2, che sarà il prossimo 15 novembre con la suddivisione in Girone A e Girone B
Da qualche giorno è stata ufficialmente comunicata la data di inizio del prossimo campionato di Serie A2, che sarà il prossimo 15 novembre con la suddivisione in Girone A e Girone B e con quest’ultimo a 13 squadre anziché 14 per via dell’esclusione di Caserta, a seguire sono stati resi noti anche i gironi della Supercoppa, che prenderà il via il prossimo 11 ottobre e la cui Final Eight si disputerà la settimana antecedente la prima partita di campionato. Potrebbe sembrare la consuetudine, in realtà il momento che si sta vivendo per via del Covid-19 è davvero particolare anche nell’ambiente sportivo, dove non ci sono ancora certezze sull’eventuale presenza del pubblico.
In casa Benacquista Assicurazioni Latina Basket il lavoro è comunque andato avanti, la squadra è stata allestita, lo staff tecnico è stato strutturato e la società è pronta ad affrontare una nuova avventura nella seconda serie nazionale della pallacanestro italiana. È stata fissata la data del raduno al prossimo 7 settembre, che darà il via all’inizio della fase di preparazione del team.
Sarà una stagione sicuramente diversa rispetto alle precedenti, senza dubbio intensa e articolata. Per il capo allenatore Franco Gramenzi, sarà la sesta sulla panchina della Benacquista ed è a lui che abbiamo rivolto alcune domande.
Una nuova stagione prenderà il via tra qualche settimana, qual è la situazione in casa Latina Basket in questo momento così particolare?
«Stiamo vivendo, ormai da mesi, un periodo davvero particolare. Il Covid-19 ha causato dolore e tristezza a tutte quelle persone che hanno perso familiari e amici senza poter dare loro l’ultimo saluto, ha causato difficoltà a molte attività economiche del Paese, e quindi a molte famiglie, e ovviamente anche il nostro settore ne ha risentito. Per quanto riguarda la prossima stagione, stiamo pian piano vedendo la luce, è stata stabilita una data di inizio del campionato (15 novembre), ma dovremo realmente capire e verificare cosa accadrà nelle prossime settimane, per fare in modo di ripartire in totale sicurezza. La nostra società, nonostante il momento, ha scelto di proseguire l’attività sportiva qui a Latina con una maggiore attenzione a quello che è l’aspetto economico, questo ha portato noi dello staff tecnico, che eravamo già sotto contratto, a rimodulare i nostri accordi per adeguarli a questo momento così difficile».
Andando più sull’aspetto tecnico, quali sono le caratteristiche principali della squadra allestita per questa nuova stagione?
«Chiaramente la squadra è stata strutturata sulla base del budget a disposizione, ma con l’obiettivo di puntare su elementi adatti al nostro tipo di gioco e che potessero interagire al meglio tra loro. Siamo partiti da due importanti conferme: l’esperienza del Capitano Davide Raucci, e la consapevolezza del valore di Gabriele Benetti, che nella stagione precedente aveva iniziato ad allenarsi con noi, ma che, proprio per via del Covid, non è riuscito a esordire ufficialmente. A seguire abbiamo optato per affiancare loro altri due elementi di grande esperienza, Marco Passera e Luca Bisconti. Entrambi volti già noti a Latina. Ed è stato intorno a loro che abbiamo, poi, costruito il resto della squadra inserendo dei giovani, che portano energia e freschezza e che avranno l’obiettivo di migliorare e crescere in questa loro esperienza a Latina. Ed è proprio su questi giocatori italiani, Baldasso, Mouaha e Piccone che nutriamo grandi aspettative. Per quanto riguarda gli stranieri, ci siamo basati su quelle che sono state le precedenti esperienze, abbiamo sempre avuto buoni risultati da quei giocatori giovani che avevano voglia di emergere, un po’ meno da quelli affermati e con ingaggi più onerosi. Brandon e Jaren sono due bravi ragazzi, entrambi classe ‘96 , hanno terminato l’università da un anno e tutti e due hanno disputato il loro primo campionato da professionisti in Europa e con buoni risultati. Credo e spero che questo anno a Latina possa servire loro come inizio di una carriera importante».
Ci sono differenze sostanziali rispetto ai roster delle precedenti stagioni?
«Ogni squadra ha ovviamente le proprie peculiarità, quest’anno abbiamo allestito un mix tra esperti e giovani che, rispetto al passato hanno una diversa struttura fisica. È una squadra basata sicuramente sulla fisicità, ci sono almeno 5 giocatori "lunghi" e in grado di garantire solidità e affidabilità non soltanto vicino a canestro, ma anche nel tiro da fuori».
Quest’anno sono cambiate le denominazioni dei gironi, saranno "A" e "B" non più Est e Ovest e, conseguentemente, sono cambiati i criteri di
divisione delle squadre. Latina inserita nel Girone B si troverà ad affrontare avversari diversi rispetto al passato. Cosa ne pensa di questo cambiamento?
«C’è curiosità per questo nuovo girone che ci metterà di fronte ad avversari nuovi e mai affrontati in passato. Sono convinto che cambiare è stimolante non solo per noi addetti ai lavori, ma anche e soprattutto per il pubblico. Penso che il livello sia decisamente alto, visto che almeno la metà delle squadre sono ben strutturate e molto competitive. Bisognerà aspettare qualche giorno per conoscere la nuova formula visto che saremo 27 club partecipanti, ma di questo argomento avremo modo di parlarne in futuro».
In linea generale qual è l’obiettivo che la squadra si pone in questa stagione?
«Visto il particolare momento legato al Covid-19 e l’incertezza su quello che ci riserverà il futuro, visto il livello tecnico del campionato, credo che l’obiettivo principale sia quello di mantenere la permanenza nella categoria, certi che il lavoro sul campo può cambiare e sovvertire ogni pronostico. La situazione che abbiamo vissuto, quello che abbiamo visto e che ha toccato, purtroppo, qualcuno in maniera dolorosa, impone a chi si occupa di sport di affrontare ogni giorno con tutta la passione e l’entusiasmo possibile, credo sia il giusto tributo a chi non c’è più».