Claudio Coldebella: Faye e Grant sono i nostri “project players”. Ulm e Baskonia gli esempi
Claudio Coldebella, General Manager della UNAHOTELS Reggio Emilia, ha tirato le fila della stagione su La Gazzetta dello Sport
Claudio Coldebella, General Manager della UNAHOTELS Reggio Emilia, ha tirato le fila della stagione su La Gazzetta dello Sport.
SULLA COSTRUZIONE DEL ROSTER
"Non ho guardato ai passaporti, ma a come ognuno di loro potesse sposarsi con una nuova cultura di gioco e di organizzazione societaria. Venendo da una stagione difficile, questa è per Reggio una ripartenza che deve guardare al futuro con scelte oculate. Poi ci sta di perdere male alcune trasferte, come ci è capitato, ma oggi la squadra quinta in classifica, pur tra alti e bassi, ha una sua identità e il pubblico di Reggio, maturo e competente, lo riconosce".
SULLA SCOMMESSA
"Si chiama Momo Faye, un lungo senegalese che sta completando la sua formazione da italiano. Ha 19 anni, è all’esordio in Serie A sta facendo anche buoni numeri, da noi gioca come sesto straniero. E con lui c’è Sasha Grant, italiano di padre inglese, altro prospetto che seguivamo da tempo. Era al Bayern, ha scelto di tornare a Reggio dove ha fatto il vivaio. Faye e Grant sono i nostri “project players”, sui quali impostare il futuro guardando agli esempi dell’Europa, il nostro obiettivo a media scadenza, tipo i tedeschi dell’Ulm per non parlare dei baschi di Vitoria. Reggio vuole fare un percorso analogo, investendo sui giovani. Oggi abbiamo una foresteria con 10 ragazzi che vengono da fuori, nel settore giovanile investiamo il 10% del nostro budget e continueremo a fare reclutamento a livello nazionale per formare le squadre di domani. È quello che mi ha chiesto la proprietà e che condivido pienamente".
SUL PROGETTO
"Oggi e domani dobbiamo essere bravi a saperci creare le occasioni per salire di livello, sfruttando anche i passi falsi della squadre più forti. Non pensiamo allo scudetto ma l’esempio delle Reggio di 8-9 anni fa, che hanno giocato due finali consecutive per diventare campioni, deve essere uno sprone a credere che si può fare, se ci troveremo nelle condizioni di avere un’opportunità. In Italia come in Europa dove vogliamo arrivare a competere con le big facendo i passi giusti”.