Cioppi: Non c’è stata equità competitiva. Alcuni hanno avuto il fattore campo e altri no
Cioppi critico sul mancato pubblico per la sfida con Sassari: Durante il primo tempo, anche 200 persone ci avrebbero fatto volare, perché stavamo giocando splendidamente e nel finale ci avrebbero dato una mano quando eravamo stanchi
Stefano Cioppi, DS della VL Pesaro, ha parlato della sfida contro la Dinamo Sassari disputata a porte chiuse a differenza di altre partite di Serie A che hanno avuto, seppur esiguo, un numero minimo di spettatori.
Questo il suo intervento a Il Resto del Carlino.
"Mentre ascoltavamo l’inno d’Italia nel grande palas deserto domenica pomeriggio ho provato una sensazione di grande tristezza, come quando durante il lockdown sentivo le sirene delle ambulanze. Ho pensato: questo è il senso della pandemìa. Poi, una volta tornato a casa, ho acceso la tv e visto la partita fra Venezia e Brindisi, con 700 persone sugli spalti di un impianto molto più piccolo del nostro. E mi sono chiesto in che paese incoerente viviamo, come se a Venezia non ci si potesse contagiare, invece a Pesaro sì" ha detto Cioppi. "Sono anche convinto che durante il primo tempo, anche 200 persone ci avrebbero fatto volare, perché stavamo giocando splendidamente e nel finale ci avrebbero dato una mano quando eravamo stanchi. Le energie che arrivano dagli spalti contano, su chi gioca in casa e anche su chi gioca in trasferta. A Treviso è stato il pubblico a trascinare la squadra alla vittoria. Ecco perché dico che non c’è stata equità competitiva in questa prima giornata. qualcuno ha potuto contare su un fattore campo, noi e Roma no. E senza averne colpa, perché mica ci avevano squalificato il campo".