Cassì: Ritengo astrattamente plausibile attribuire lo scudetto se non si ripartirà

Le parole dell'esperto di diritto sportivo e consulente Olimpia Milano

Enrico Cassì, consulente di diritto sportivo ed ora consulente dell’Olimpia Milano ha parlato a Tuttosport della situazione nel basket italiano anche in merito a quello che potrà accadere se si dovesse riprendere.

Contratti oltre il 30 giugno.

Il principale problema in tal senso è il Preolimpico. Se sarà disputato, non sarà facile concludere nulla. Altrimenti si può fare, con l’avvertenza di concedere poi il mese di riposo agli atleti prima della ripresa, in quanto previsto dall’accordo collettivo. Si potrà allungare di un mese l’accordo sulle prestazioni. Del resto ora sono fermi.

Corrispondere l’intero contratto ai giocatori.

E’ la questione principale, molto delicata. La Legge 91/81 sul professionismo non contempla alcune norme relative al lavoro subordinato, tra queste il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Tuttavia le società avrebbero probabilmente altre soluzioni per rescindere unilateralmente il contratto (Cosa diversa dal licenziamento) e non pagare la residua parte delle spettanze, per fare una rescissione unilaterale. La prima è fare muro contro muro per l’impossibilità sopravvenuta della prestazione oggetto di contratto, in quanto oltre che imprevedibile, non dipende dai club. L’articolo 1463 del Codice Civile nei rapporti e prestazioni corrispettive, priva infatti la parte tenuta alla prestazione dal diritto di chiedere la controprestazione. Ovviamente tutto sarebbe impugnabile, perciò ritengo che la miglior via da perseguire sia trovare un punto di incontro, di equilibrio e consensuale, in una trattativa tra le parti, intendo lega e assogiocatori, agenti. Altrimenti si corre il rischio di subire anche un danno a livello di immagine che potrebbe influire sulla
contrattualistica futura.

Assegnare scudetto se si chiude campionato anzitempo

“Soltanto attraverso un cambiamento delle Doa (le disposizioni organizzative annuali dei campionati) prima della chiusura, in sostanza adesso. Altrimenti ritengo astrattamente plausibile attribuire forse lo scudetto (comunque forzatura giuridicamente attaccabile da chi punta sui playoff), perché si può riconoscere il merito a chi ha condotto la stagione che ha superato la metà, ma privare del titolo sportivo di attuale appartenenza, ancor più qualora si trattasse di passare dal professionismo al dilettantismo attraverso discesa in A2, mi pare facilmente impugnabile.