Carrera, gm di Casale: “Il basket senza pubblico non ha senso”

Il general manager della Junior Casale analizza gli scenari del futuro

Intervistato da Tuttosport, Giacomo Carrera traccia la linea della Junior Casale per ipotizzare la ripartenza:

Come ripartire dunque? 
«Dalle idee e dalla voglia di scommettere sulle stesse. Vogliamo tenere legati i nostri sponsor, anche se potranno dare meno contributo. Vo­gliamo tenere i giocatori sotto contratto, cioè ripartire da Niccolò Martinoni, Davide Denegri, Fabio Valentini che vivono qui e abbiamo opzione con Simone Tomasini. Ma prima dobbiamo avere certezze su come saranno i campionati, per ora si inseguono i pettegolezzi che non aiutano certo. Fino a che non c’è il conto preciso di chi potrà e vorrà partecipare alla Serie A e alla A2, ci si muove su illazioni».

Di sicuro la A2 respinge l’ipotesi di porte chiuse
«Noi eravamo contrari anche alla ripresa della stagione conclusa. Il basket senza pubblico non ha senso: non c’è la forza della tv e dei relativi contratti, poi la A2 ha sempre puntato a portare pubblico ai pa­lazzetti, il che crea attaccamento e spinge i bambini al gioco. A porte chiuse ci sareb­be stato un danno non solo economico, ma di immagine. E sarebbe così anche in futuro. Io, come il mio predecessore Marco Martelli, sono sempre stato favorevole
a giocare più spesso, ogni tre giorni è possibile. Dunque partire più tardi non sarebbe un problema insormontabile. Per anticipare e non partire in dicembre ­gennaio, siamo disposti piuttosto a lavorare per un avvio a pubblico contingentato, puntando innanzitutto sulla sicurezza sanitaria. Distanziando i tifosi, evitando code ai bar, attraverso una app e la fornitura di servizi».