Carlos Delfino: L’Olimpiade di Tokyo? E’ il mio sogno, sarebbe la mia quinta
Carlos Delfino, leader della Carpegna Prosciutto Pesaro, si racconta al Corriere dello Sport Stadio
Carlos Delfino, leader della Carpegna Prosciutto Pesaro, si racconta al Corriere dello Sport Stadio. Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate ad Andrea Barocci.
SULLO ZIO
«Avevo uno zio prete, lavorava in un convento e fu l’inventore di un liquore ancora oggi molto famoso in Argentina, il "Licor Monacal’. Quando giravo per le zone interne del Paese, in tanti mi fermavano e mi chiedevano “Tu sei un Delfino? Sei parente di Padre Jorge?”. Perché mio zio era famoso lì: proprio in quelle zone cercava le erbe per poi produrre il liquore».
SUI SOPRANNOMI CABEZA E LANCHA
«Mi chiamano Cabeza da quando ero piccolo: sono “cabezon” (testone; udì ), ho la testa grande! E Lanchia perché quando ho firmato il mio primo contratto in Argentina mi sono subito comprato un’auto, una Ford Sierra, anche se non avevo ancora la patente: era grande e molto lunga, e un mio amico continuava a dire che sembrava una Lancha, una barca. Alla fine il soprannome mi è rimasto»
SULLE PROSSIME OLIMPIADI
«E’ il mio sogno, sarebbe la mia quinta. So che se rimango sano fisicamente forse avrò una possibilità. Ma rispetterò qualsiasi decisione: conosco la mia età, e ci sono alcuni giocatori che hanno lavorato duro per andare a Tokyo».