Caja: “La panchina è cresciuta. Fin qui contenti del nostro percorso”
Attilio Caja è stato ospite di Vitamina Effe su Nettuno Bologna Uno. “Siamo molto contenti del nostro percorso, da agosto stiamo facendo un lavoro serio e impegnativo”
Attilio Caja è stato ospite di Vitamina Effe su Nettuno Bologna Uno
Di seguito alcuni stralci delle sue dichiarazioni:
Le rotazioni sono aumentate? "I ragazzi della panchina si sono meritati la mia fiducia e lo spazio che stanno avendo, sono cresciuti. Conti ha fatto a Trapani una partita di alto livello, per le scelte fatte e per come ha impostato il gioco lontano dalla palla, cose sei mesi fa impensabili. Uguale dicasi per Panni che ha avuto spazio e fiducia anche prima e l’ha confermata nell’orologio: dipende molto dalle percentuali, ma io mi fido molto del suo tiro. Sergio mi dà affidamento anche se non ha continuità al tiro, e Morgillo è cresciuto pur commettendo ancora errori. Come tutti i giocatori della panchina sono diversi dai titolari, ma lui può fare buone cose anche se a volte ricade in errori del passato. L’ultimo è Giuri: mi rendo conto che la gente si aspettava meglio dal suo tabellino, ma io ho detto sempre che entrare in questo gruppo non è facile. Non si può pensare che uno arrivi e disfi tutto, e io sono assolutamente soddisfatto del suo inserimento. E sono contento che la società me lo abbia messo a disposizione"
Qualcuno dice che durante l’anno la panchina non è stata valorizzata. "Prima non erano in grado di giocare, non c’era molto da valorizzare. Siamo stati primi in classifica per un sacco di tempo e poi secondi, avrei dovuto perdere partite per valorizzarli? Quale è il fine ultimo, vincere le partite o no? Se il fine ultimo è vincerle, siamo stati primi in classifica per 21 gare su 22, si poteva fare meglio? Forse sì, ma anche molto peggio. Dovevo farli giocare e perdere le partite? Meglio di così non si poteva fare, se prima non giocavano era perché non erano in grado di performare. Non erano in grado di giocare ai massimi livelli di A2, che è diverso dal giocare per il decimo posto. Ora la panchina è cresciuta. Di recente siamo stati ad un evento del nostro socio, Malaguti, e si è parlato della differenza tra fede e fiducia: se mi dimostri che meriti fiducia, io ti faccio giocare. La fede si ha nelle cose astratte, nel Padreterno, ed è diversa dalla fiducia"
Il secondo posto comunque non era scontato, viste le aspettative iniziali. "Siamo molto contenti del nostro percorso, da agosto stiamo facendo un lavoro serio e impegnativo, fin da quando a Zola Predosa i ragazzi correvano sotto il sole a 40 gradi. Siamo partiti con 8 vittorie consecutive, e a posteriori si è visto il valore delle squadre che abbiamo battuto. Una ottima prima parte, ma in generale tutto il campionato è andato bene perché non puoi pensare di andare sempre a tavoletta. Abbiamo gestito i momenti di leggero calo e di problemi con gli infortuni come posso avere tutte le squadre, e anche nei momenti di basso siamo stati sopra la sufficienza. Annata molto piacevole, al Palazzo c’è sempre stata una atmosfera incredibile, i tifosi ci fanno sentire a casa anche in trasferta, e non è come da altre parti dove cantano solo gli ultras: quando la Fossa parte il resto della gente li segue, e io ringrazio la società per averci messo nelle condizioni migliori per lavorare. Ora si riparte da zero, e speriamo di fare bene"