Brandon Davies: Messina mi mette alla prova per farmi diventare un giocatore migliore
Brandon Davies, nuovo centro di Olimpia Milano, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport durante il Media Day di EuroLeague
Brandon Davies, nuovo centro di Olimpia Milano, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport durante il Media Day di EuroLeague. Ecco le sue dichiarazioni.
SULLA PRIMA ESPERIENZA IN ITALIA
«Prima di tutto è bello essere tornati in Italia. Ho giocato cinque-anni fa a Varese, a mezzora da qui, e ho amato tutto dell’Italia. Soprattutto Milano. Per ora è stato tutto bellissimo. La società è molto professionale e organizzata, quindi è stato facile adattarsi».
SU VARESE
«Varese è stato il mio primo anno interamente lontano dagli Stati Uniti. Era successo anche l’anno prima, ma solo per quattro mesi. Ero piuttosto giovane, cercavo ancora di capire come adattarmi alla vita in Europa. Mi ha aperto gli occhi. Per questo credo di essere cresciuto e maturato molto da allora, e il mio gioco è migliorato di conseguenza».
SU ETTORE MESSINA
«Messina mi ha fatto capire quello che vuole da m e ciò che posso dare a questa squadra per aiutarla. Tutto ciò ha reso la mia transizione più facile. Allo stesso tempo, però, lui vuole mettermi alla prova e farmi diventare un giocatore migliore. Facendo ciò posso aiutare la squadra, spero di mettere in mostra le mie qualità».
SU GIORGIO ARMANI
«Per me è surreale, anche solo che la squadra abbia il nome di Armani, visto quello che significa. E’ una icona globale, è fantastico da americano indossare il suo nome sulla maglia. Spero che riusciamo a rendergli onore».
SUL RAPPORTO CON KEVIN PANGOS
«Tordando molto indietro, abbiamo giocato contro al college con Kevin. Quindi ci conosciamo da tanto tempo, siamo cresciuti insieme come giocatori, e anche fuori dal campo con le nostre famiglie. Le nostre mogli, i nostri figli, sono amici. Un altro aspetto che aiuta quando ti trasferisci in una nuova squadra. Anche in campo sappiamo come giocare insieme e far rendere al meglio l’altro».
SUL CALCIO
«E’ vero. Il calcio è stato un po’ il mio primo amore. Finchè non ho iniziato a crescere. Sono diventato un po’ più alto e un po’ più lento, Quindi dodvevo trovare altro. Qui abito vicino a San Siro, riesco a sentire i cori dei tifosi, durante le partite. Domani (oggi, ndr) andrò per la prima volta alla stadio, per Inter-Barcellona. Sarà divertente, E’ bello vedere la rivalità che c’è tra le due squadre della città, ma devo ancora decidere da che parte stare».
SULLA SQUADRA DA TIFARE
«No però il coach è un grande tifoso del Milan, quindi mi sa che devo scegliere loro per averlo dalla mia parte».