Benacquista, intervista a Giordano Durante

Il più giovane della squadra alla prima esperienza in Serie A2.

Per Giordano è la prima esperienza in Serie A2, e a distanza da qualche mese dall’inizio di questa nuova avventura gli abbiamo chiesto quali sono le sue impressioni e se il campionato rispecchia quelle che erano le sue aspettative.

«È un campionato valido, soprattutto molto più fisico e impegnativo, anche dal punto di vista degli allenamenti, rispetto alla Serie B. Si inizia a parlare di professionalità vera, e poi essendo il primo anno lontano da casa all’inizio è stato un po’ più difficile ambientarsi. Cambia un po’ lo stile di vita, gli affetti sono distanti,  e quindi all’inizio è stato abbastanza complicato, però ho fatto questa scelta perché volevo alzare l’asticella dal punto di vista del basket e sono molto contento. Mi sto trovando molto bene con la società, con gli allenatori, con i compagni, mi stanno dando fiducia e per me è motivo di soddisfazione.

Il campionato è come me lo aspettavo, alla fine la fisicità è molta e io devo cercare di trovare altre vie per riuscire a tenere bene il campo. Non mi aspettavo di poter giocare così tanto e di essere un elemento abbastanza importante per la squadra, essendo così giovane  e alla prima esperienza in Serie A2. Sapevo che sarebbe stato l’anno in cui avrei dovuto imparare il mestiere, capire come avrei dovuto giocare in questo campionato e per adesso sto anche trovando spazio, quindi tutto di guadagnato e sono contentissimo perché questo mi permetterà di crescere ancora di più».

Per Giordano l’esperienza con la maglia della Benacquista Assicurazioni Latina Basket è anche l’occasione per giocare insieme ad atleti di grande esperienza dai quali può apprendere molto.

«Ho legato molto con Ambro e Giò (Matteo Ambrosin e Giovanni Veronesi, ndr) perché abbiamo più o meno la stessa età e interessi simili, ma in generale mi trovo bene con tutti. Siamo un gruppo molto unito, ci si dà una mano l’un l’altro, ognuno è pronto a darmi ottimi consigli, dato che sono il più giovane. Alcuni dei miei compagni hanno giocato molte più partite di me e hanno una grande esperienza. Sono stato fortunato. anche il capitano (Marco Passera, ndr) mi dà una grande mano, anche per via dell’analogia di ruolo allenarmi ogni giorno con lui mi permette di apprendere tutte le cose che gli hanno permesso di fare una carriera così importante. È una cosa in più che posso sfruttare quest’anno, oltre all’opportunità di poter giocare con gli stranieri, che sicuramente alzano il livello. Terry (Henderson, ndr) fa la differenza, vedendolo giocare  è palese che è una figura da cui prendere molte cose, partendo dalla dedizione al lavoro. Terry è sempre sul pezzo, lo ammiro molto e lui mi coinvolge anche in attacco, mi spinge a prendermi responsabilità. È davvero una bella esperienza quella che sto vivendo in questa stagione a Latina».
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