Baraldi: Sistema da rifondare, se investire diventa una colpa allora ci fermiamo

Credit: Ciamillo & Castoria

Sulla questione arbitri: “Se un allenatore come Ettore Messina si permette di fare critiche, bisogna ascoltarlo”

Luca Baraldi, Amministratore Delegato della Virtus Segafredo Bologna, ha concesso una lunga intervista a Il Corriere dello Sport oggi in edicola, parlando del sistema basket in Italia. Sia maschile che femminile: “È incredibile che una finale scudetto femminile non abbia avuto l’attenzione del mondo televisivo. La colpa però non è delle tv, le istituzioni non valorizzano il prodotto come fa la pallavolo che è sempre

in Rai. Zanetti e Cestaro, Brugnaro e la Molisana a Campobasso, investono forti somme ed energie. La gestione del basket dovrebbe migliorare molto perché se investire diventa una colpa, allora ci fermiamo. Mi riferisco anche al basket maschile”.


Sulla questione arbitri: “Se un allenatore come Ettore Messina si permette di fare critiche, bisogna ascoltarlo. Allo stesso modo noi diciamo che il sistema deve crescere a livello tecnico ma anche istituzionale. Lo ha detto coach Scariolo: in casa abbiamo sempre gli arbitri migliori, fuori quasi mai. Non è una polemica ma una riflessione per costruire una casa migliore, aiutando i fischietti, che non siamo abituati a criticare. Anzi, ai nostri giocatori diciamo di aiutarli, e mi arrabbio quando vedo proteste plateali che accrescono le diffcoltà di direzione. È tutto un sistema da rifondare. Chiediamoci perché non ci sono giovani e siamo costretti a prolungare le carriere dei più esperti con le proroghe all’età”.


I problemi a reperire risorse: “Managerialmente è necessario un salto di qualità. Il sistema ha bisogno di attrarre nuovi investitori,

l’Eurolega è un valore aggiunto e porta grandi giocatori. Per pagarli però servono i ricavi. Non possiamo continuare con società che

saltano in corsa come nel passato recente”


Petrucci e la nazionale: “Al presidente Petrucci, che stimo, dico che avere due squadre in Eurolega arricchirebbe tutto il basket italiano. Noi paghiamo i giocatori con i soldi, oggi i diritti televisivi non coprono nemmeno il costo del pullman per le trasferte. Sono d’accordo che la Nazionale deve avere i migliori, non ho un dubbio su questo. Ma chiediamoci perché il basket negli ultimi vent’anni è andato indietro e non avanti, incassando meno diritti tv di prima. E se Fiba ed Eurolega non si parlano la colpa non è certo delle società. Quando si tratta di prendere decisioni, i club che investono di più dovrebbero essere ascoltati”.



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