Baraldi: “La Virtus in Eurolega non deve essere un problema. In LBA poco dinamismo”

Credits Ciamillo-Castoria

L’AD bianconero replica al presidente FIP Gianni Petrucci

Durante la presentazione del progetto Sport Education, l’amministratore delegato della Virtus Segafredo Bologna Luca Baraldi è tornato su alcune dichiarazioni del Presidente FIP Gianni Petrucci riportate oggi dalla Gazzetta dello Sport. Questa la sua replica, come riportata dal Corriere di Bologna:


Sul basket italiano: “Se il basket non produce ricavi non è colpa di azionisti come Zanetti o Armani, ma di un sistema che negli ultimi 20 anni non ha potuto, voluto o è riuscito a crescere come altri sport”.


Sulla Virtus in Eurolega: “Per qualcuno forse è un problema, ma non per noi né per quelle società che hanno l’ambizione di far crescere oltre a loro stesse anche il sistema. Il miglioramento tecnico e di status delle società italiane in qualsiasi sport può portare un valore aggiunto anche alla base, ma spesso per quanto riguarda il basket questo non è compreso, in particolare dalle istituzioni. Concordo con Petrucci che la Nazionale sia il punto di riferimento del nostro sistema ed è giusto che le società valutino di essere più disponibili possibile nel fornire giocatori. Però dall’altra parte bisogna anche comprendere gli sforzi che fanno gli azionisti come Zanetti nel nostro caso, o Armani a Milano, Brugnaro a Venezia, Gavio a Tortona in un sistema che non produce ricavi”.


Sul sistema Serie A: “Se vediamo quanto realizzava il calcio in diritti televisivi 20 anni fa, la differenza dal basket non era enorme. Oggi con i diritti televisivi non ci paghiamo nemmeno il pullman. Vanno premiate le società che hanno voglia di crescere, portiamo grandi giocatori nel nostro campionato e li paghiamo in euro o dollari non in fiori. Non è colpa delle società se la Lega fissa Milano-Virtus alle 16 di un giorno lavorativo. In quel contesto è ovvio avere il 2% di share, ma non l’ha deciso né Luca Baraldi né Ettore Messina di giocare a quell’ora. Lo decide la Lega e forse c’è da rivedere qualcosa lì. Lo ripeto spesso a Gandini, il nostro presidente di Lega, davanti a un percorso di crescita bisogna essere dinamici, ma io vedo poco dinamismo”.



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