Andrea Trinchieri, le parole di addio: Grazie e arrivederci
Andrea Trinchieri ha chiuso il 2 giugno la sua esperienza triennale alla guida del Bayern Monaco. Il coach milanese saluta dopo tre anni
Andrea Trinchieri ha chiuso il 2 giugno la sua esperienza triennale alla guida del Bayern Monaco. Il coach milanese saluta con due partecipazioni ai playoff di EuroLeague, due Coppe di Germania, ma nessun titolo nazionale. Quella BBL conquistata tre volte alla guida del Bamberg.
Queste le sue parole di addio, proferite in sala stampa dopo il ko con l’Ulm: «Questa è stata la mia ultima partita come allenatore del Bayern. Sono arrivato al Bayern durante la pandemia e insieme ai giocatori e agli altri allenatori siamo riusciti a superare molte difficoltà, a lottare fino alla fine. Credo che questo gruppo meritasse qualche titolo in più. Ma nei momenti decisivi, la fortuna ci ha voltato le spalle. Abbiamo conquistato due coppe e due playoff di EuroLeague, arrivando sino a gara-5. Si può sempre fare meglio, ma abbiamo dato tutto ciò che avevamo.
Voglio ringraziare tutti i miei giocatori che si sono spinti oltre i loro limiti nei momenti di difficoltà. Vorrei ringraziare il signor Hainer (Herbert, presidente di tutta la polisportiva, ndr) per il suo supporto incessante, che mi ha dato la fiducia necessaria per guidare la squadra verso la nuova arena. Voglio ringraziare il mio compagno di viaggio Marko (Pesic), che voleva non solo un allenatore. Grazie per questo rapporto sincero. E voglio ringraziare Daniele Baiesi, che è stato sempre al mio fianco, è stata una collaborazione estremamente produttiva con sei titoli conquistati. Un abbraccio anche a tutti i miei assistenti che mi hanno dato il massimo supporto. È finita, è stata una bella corsa. Non ho rimpianti e ora le persone possono dare un nome a questi tre anni. Ho fatto del mio meglio ogni giorno, ho commesso errori e li ho corretti. Ecco fatto, grazie e arrivederci.
L’unica cosa che mi infastidisce è che l’arbitro mi abbia dato un fallo tecnico nel tempo supplementare della mia ultima partita. È davvero incredibile, perché penso che sia stata una decisione molto ingiusta in un momento simile. Alcuni arbitri pensano di essere dei poliziotti: parcheggi l’auto due centimetri oltre la linea e ti multano. Ma noi non siamo macchine, non stiamo parcheggiando, stiamo lottando e c’è un grande allenatore dall’altra parte. Questa è l’unica cosa di cui mi pento oggi. Grazie e arrivederci».