Andrea Cinciarini: Parlare di sport ora è irrispettoso. Ovvio, giocherei fino a luglio

Lunga intervista per Andrea Cinciarini, capitano di AX Armani Exchange Milano: Ora, però, gli unici eroi di cui si deve parlare sono medici e infermieri

Lunga intervista per Andrea Cinciarini, capitano di AX Armani Exchange Milano , con Sandro Pugliese de il Qs. Ecco alcuni passaggi:

SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS

«Seguo quel che dice il governo. Rimango in casa con mia moglie Alessia e mio figlio Alessandro, metto piede fuori solo con il cane».

SUL RAPPORTO CON I COMPAGNI OGGI

«Whatsapp e Facetime sono fondamentali, anche per vedersi. In tanti abitiamo a 50 metri di distanza, ma è come fossero kilometri. Il gruppo su Whatsapp è sempre attivo in inglese, anche se non mancano anche simpatici miscugli in formato esperanto per mostrare la nostra vicinanza»

SUL CAMPIONATO

«Parlare di sport, adesso, mi sembra poco rispettoso di tutto il personale sanitario che sta facendo un grande lavoro, ma è nel pieno dell’emergenza. Ovvio che un giocatore avrebbe voglia di tornare a giocare quanto prima. Se a maggio, anche inoltrato, ci dovessero essere le condizioni ne sarei felice, anche se questo dovesse portarci a giocare fino ai primi di luglio. Ora, però, è davvero prematuro. È solo una speranza, significherebbe un miglioramento generale»

SUL MOMENTO ATTUALE

«Restiamo in casa, seguiamo gli esperti, godiamoci il tempo con la famiglia. Manteniamo l’energia e la voglia di tornare a correre dietro al pallone per quando si potrà tornare. Ora, però, gli unici eroi di cui si deve parlare sono medici e infermieri»