Albert Soler sul caso Heurtel: Se firma in ACB non percepirà nulla da noi

Albert Soler, direttore dell’area sportiva del Barcellona, è tornato sulla vicenda Thomas Heurtel su Barça TV

Albert Soler, direttore dell’area sportiva del Barcellona, è tornato sulla vicenda Thomas Heurtel su Barça TV.




«Dal momento in cui a Thomas Heurtel viene detto che non rientra nei progetti dell’FC Barcelona, lo si informa anche che non sarà convocato alle seguenti partite: quella di La Penya domenica scorsa e quella dell’Efes di martedì a Istanbul. Da quel momento il giocatore inizia a negoziare e ci chiede di viaggiare con il charter della squadra per concludere le trattative stabilite con il suo agente».


«Heurtel ha viaggiato con il charter ma non ha seguito l’attività della squadra. Quel che ha fatto a Istanbul era estraneo alle dinamiche della squadra. Ci ha chiesto di allenarci e ha avuto la possibilità di farlo, ma non è stato convocato. Durante la giornata abbiamo appreso che non stava trattando con nessuna squadra turca, ma con una squadra della ACB. Per noi è stato un inganno».




«Non è mai stato lasciato solo e indifeso in Turchia . È rimasto con il suo agente e il club si è preso cura del ritorno e delle spese di albergo perché è ancora un giocatore sotto la responsabilità del club. La decisione che abbiamo preso è stata quella giusta, non avendo svolto attività con la squadra».


Chiusura: «E’ normale che Thomas lasci il club non rientrando più nei piani della squadra. Fare in modo che questa uscita possa avvenire il prima possibile. Il 6 gennaio si chiude la finestra di Eurolega , quindi questa decisione non può tardare ad arrivare. Il club non garantirà alcun riconoscimento economico a Thomas Heurtel se dovesse restare in ACB. Questa decisione sarebbe anche per sua volontà. Se decide di rimanere nel club non rientrerà in prima squadra». 


«Se finisci per andartene e firmare in una squadra della ACB, il club non sborserà alcun importo finanziario. Gli interessi del club vengono prima di tutto. Non sprecheremo né i soldi né il prestigio del club».


Le parole di Soler sono riprese da Mundo Deportivo.


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