In casa Fortitudo Bologna il presente ed il futuro prossimo sono critici, secondo Andrea Tosi de La Gazzetta dello Sport.
Un primo problema riguarda gli abbonamenti che la società ha venduto in estate quando il covid, dopo la prima ondata sembrava sconfitto. Come scrive La Gazzetta dello Sport l’iniziativa del presidente Pavani, appoggiata da una banca di riferimento, prevedeva l’acquisto di un abbonamento dimezzato nel prezzo per seguire le partite casalinghe del girone d’andata con possibilità di trasferire quelle non sfruttate nel ritorno.
Il popolo fortitudo ha risposto come sempre presente e oltre 4.000 abbonamenti sono stati venduti.
Però poi la situazione covid in Italia è nuovamente precipitata e si è iniziato a giocare a porte chiuse e tale rimarrà almeno sino a metà gennaio.
Con tre partite da giocare in casa lo spettro della restituzione delle quote di questo abbonamenti ai rispettivi sottoscrittori è dietro l’angolo.
La restituzione potrebbe costare circa 500.000 euro, scrive La Gazzetta dello Sport.
Sempre Tosi scrive che il club non viene segnalato in emergenza economica ma il tesoretto degli abbonamenti ha permesso alla società di allestire un roster di tutto rispetto che però, con una sola vittoria all’attivo, non sta rispettando le aspettative.
Un secondo problema è il biennale da circa 200.000 euro a stagione firmato da coach Meo Sacchetti che ora Pavani proverà a transire.
A queste cifre potrebbero aggiungersi anche due innesti (lungo e play) per cercare di risollevare la squadra da una crisi senza fine.
In totale quindi “balla” quasi un milione. Non è poco senza pubblico. È chiaro che questa situazione costringe la società a navigare a vista e non può fare diversamente, continua La Gazzetta dello Sport.
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